L’interrogazione presentata dalla senatrice Pd Donella Mattesini porta le firme anche di Enzo Cacioli e Moreno Botti, sindaci di Castelfranco Piandiscò e Loro. Ma la risposta del Governo non fa ben sperare per il futuro
Non si ferma la battaglia dei territori contro i disservizi di Poste: ora sul tavolo c'è la questione della consegna della corrispondenza, un disagio sempre più avvertito per i ritardi segnalati quasi quotidianamente dai cittadini, anche in Valdarno. In alcuni comuni dell'aretino è già partito il progetto di riorganizzazione di Poste Italiane: i portalettere lavorano solo a giorni alterni su base bisettimanale, cioè 5 giorni ogni due settimane. E questo significa che anche i tempi di consegna si allungano. Quello stesso progetto sarà introdotto nel corso del 2017 (ma ancora non ci sono date precise) anche nei comuni di Rignano e Reggello.
Qualche giorno fa in Senato è arrivata una interrogazione presentata da Donella Mattesini, senatrice aretina, insieme a Magda Zanoni e ad altri senatori del Partito Democratico, e diretta al Ministro per lo Sviluppo Economico. Simbolicamente, quella interrogazione è stata sottoscritta anche da 13 sindaci di comuni della provincia di Arezzo, in particolare i comuni più piccoli, preoccupati per disservizi che si fanno sempre più pesanti: fra loro, anche Enzo Cacioli, sindaco di Castelfranco Piandiscò, e Moreno Botti, sindaco di Loro.
La risposta del Governo, firmata dal sottosegretario Giacomelli con delega alle telecomunicazioni, non è però piaciuta alla senatrice Mattesini. "Una risposta di cui non siamo totalmente soddisfatti: ringraziamo il sottosegretario Giacomelli per la tempestività della risposta ma i chiarimenti forniti non offrono soluzioni ai gravi ritardi registrati sul territorio nelle spedizioni postali. Comprendiamo l'esigenza di attendere la piena implementazione del nuovo modello organizzativo di Poste Italiane così come la necessità di un confronto con le Regioni, soggetti sempre più centrali sul servizio, ma questi elementi hanno tempi incompatibili con le esigenze dei cittadini, e nel frattempo si rischia che le criticità segnalate si vadano a consolidare. Anche nell'attuale assetto regolatorio, che attribuisce poteri all'Agcom, c'è comunque bisogno che il Governo metta in campo tutta la sua autorevolezza". I senatori firmatari del testo hanno intenzione di non fermarsi, interpellando anche Poste e la stessa Agcom.