24, Novembre, 2024

Nuove ombre sul Serristori, i Cobas: “Due posti in meno al pronto soccorso per far spazio al presidio del 118”

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I rappresentanti dei lavoratori della Usl Toscana Centro parlano di nuovi tagli di posti letto al Pronto soccorso del Serristori, ma anche della dismissione della sub intensiva e del permanere del blocco delle attività di sala operatoria. E poi c’è la questione dei lavori, per i quali non è mai stato presentato il cronoprogramma

Due posti in meno al Pronto soccorso del Serristori di Figline: la decisione della Usl Toscana Centro viene resa pubblica dai Cobas, che ancora una volta denunciano quello che definiscono un "lento declino" dell'ospedale figlinese, puntando il dito contro politiche aziendali che punterebbero a "limitare gli accessi al pronto soccorso e allontanare la popolazione dal presidio, al fine di riconvertirlo in ospedale di prossimità". 

La Asl, spiegano i Cobas, ora "decide di soppiatto di togliere ulteriori 2 posti letto ospedalieri dal Pronto soccorso giustificandosi di dover far spazio al 118 con medico e infermiere e spacciando questa scelta come potenziamento del presidio ospedaliero, quando in realtà non è altro che l’anticamera della chiusura dello stesso Pronto Soccorso".

I rappresentanti dei lavoratori ricordano che in altri ospedali, come il Santa Maria Annunziata o Torregalli, "il 118 è collocato sì nell’area ospedaliera, ma fuori dal Pronto soccorso, e questo si poteva fare anche al Serristori, dove per le chiusure operate in questi anni non mancano certo gli spazi senza dover tagliare posti letto". Le alternative? "I locali dell’ex Cucine oppure la zona contigua l’Ospedale come il Distretto sanitario, luogo idoneo ad un servizio di emergenza urgenza di natura territoriale". 

Restano poi aperte altre questioni, sul futuro dell'ospedale figlinese. "Preoccupante – ricordano i Cobas – è la situazione della Sub Intensiva dove è stato soppresso un posto letto e da giorni non ci sono più pazienti. E proprio questa mancanza di pazienti, in un momento in cui si cerca di diminuire l’attività assistenziale e medica nell’area critica, appare sospetta: una situazione inedita, frutto di un blocco predisposto dall’azienda e da alcuni direttori di dipartimento, con l'obiettivo di trasformare l’ospedale da acuti a mega poliambulatorio". 

C'è poi la questione delle sale operatorie, "scandalosamente obbligate a mantenere un basso regime lavorativo con il paradossale congestionamento, a causa del blocco in
vigore", mentre "continua a fare incetta di pazienti ortopedici la clinica privata Frate Sole convenzionata con la Regione Toscana. Sarà questo – chiedono i Cobas – il motivo per il quale l’Assessore al diritto alla Salute della Regione Toscana e il Commissario della USL Toscana Centro non hanno presentato alcun cronoprogramma dei lavori? Forse perché non c’è più niente da programmare?". 

I delegati Rsu chiedono quindi all'assessore regionale alla sanità, e ai sindaci del Valdarno fiorentino, di bloccare il taglio dei posti letto in pronto soccorso, di evitare la chiusura della sub intensiva, e di ottenere il pieno ripristino delle attività delle sale operatorie, con il reintegro dei cardiologi, e la sostituzione del medico andato in pensione di endoscopia. "Solo così eviteremo la fine dell’ospedale". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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