Si è parlato anche di ‘inchini’ all’incontro convocato in Regione: i gestori assicurano che “avrà la precedenza il treno che arriva in orario allo scambio”. Ribadito il no allo sfratto dei treni regionali dalla Direttissima, anche se si pensa ad uno spostamento sulla Lenta di due convogli di fascia non pendolare. Ceccarelli: “Proposte ragionevoli”
No allo sfratto dalla Direttissima, nessuna applicazione sistematica del cosiddetto 'inchino' dei regionali nei confronti dell'Alta Velocità. Ma una sperimentazione per abbattere i 'conflitti' sulla Direttissima che prevede lo spostamento sulla Lenta di una coppia di treni regionali non di fascia pendolare. Cercando così di diminuire i ritardi e assicurare maggiore affidabilità.
In sintesi, sono queste le promesse e le proposte di Rfi e Trenitalia per la linea Arezzo-Firenze, presentate nel corso dell'incontro che si è tenuto in Regione alla presenza dell'assessore Vincenzo Ceccarelli, dei sindaci di Valdarno e Valdichiana, e dei Comitati dei pendolari di Arezzo, del Valdarno e della Valdichiana. Un tavolo di confronto in vista anche della firma del cosiddetto 'contratto ponte', in via di definizione tra la Regione Toscana e Trenitalia.
"E' stato chiarito, oltre ogni margine di dubbio o fraintendimento, che Rfi e Trenitalia non vogliono tagliare fuori dalla Direttissima i treni regionali – ha detto l'assessore Ceccarelli – i rappresentanti dei Comitati dei pendolari di Arezzo, del Valdarno e della Valdichiana e i rappresentanti delle amministrazioni comunali hanno partecipato in prima persona alla presentazione da parte di Rfi delle proposte per il miglioramento del servizio sulla tratta Firenze-Roma, proposte che la Toscana dovrà vagliare e che comunque non prevedono lo sfratto dei nostri treni dalla Direttissima. Se qualcuno continuerà a sostenere il contrario lo farà con evidente malafede".
E sulle precedenze alle Frecce, quelle che i pendolari hanno ribattezzato 'inchini'? "Su questo fronte – si legge nella nota della Regione – è stato chiarito che la precedenza verrà data al treno che si presenta puntuale allo scambio, anche se è stato spiegato che in ogni caso la presenza di ritardi, siano essi di treni regionali o di Alta velocità, comporterà ritardi a cascata sui treni successivi".
Ed è per questo che Rfi ha proposto una possibile soluzione al problema: la separazione dei flussi di traffico tra treni Av e treni regionali. In pratica, Rfi ha prospettato una prima fase sperimentale con lo spostamento sulla linea lenta di una coppia di treni regionali di fascia non pendolare. Una misura che comporterà una percorrenza più lunga di 5 minuti, ma un significativo miglioramento dell'affidabilità. Un esperimento, insomma, per capire se questa possa davvero essere una soluzione.
La proposta illustrata da Rfi è stata recepita dall'assessore Ceccarelli che ha chiesto ad amministratori e rappresentanti dei Comitati di riflettere sulla questione. "Regolarità e puntualità sono essenziali – ha concluso Ceccarelli – sia per i pendolari che viaggiano sui treni, sia per gli amministratori che devono, ad esempio, programmare l'integrazione tra il trasporto su ferro e quello su gomma. La sperimentazione proposta da Rfi sembra ragionevole, ma è chiaro che questo non sarà la premessa ad un trasferimento del traffico regionale sulla linea lenta. In questa direzione va anche l'investimento già programmato dal gruppo Fs per rendere i nostri treni compatibili con il nuovo sistema di stanziamento che Rfi si appresta a installare sulla Direttissima".
Ceccarelli ha poi ribadito ai rappresentanti dei pendolari e agli amministratori alcune delle novità che saranno contenute nel 'contratto ponte' tra Regione Toscana e Trenitalia. Tra queste novità, da segnalare l'inserimento di standard di prestazione più elevati, penali più pesanti, misurazioni della puntualità anche nella stazioni intermedie e 100 milioni di investimenti in nuovi treni. L'assessore ha assicurato che il 'contratto ponte' con Trenitalia non sarà sottoscritto dalla Regione fino a quando non sarà siglato anche un accordo parallelo con Rfi per la risoluzione delle criticità che riguardano problemi strutturali.