Toccante il discorso del console generale dell’ambasciata tedesca a Milano che ha preso parte al 70° anniversario degli eccidi a Castelnuovo dei Sabbioni, Le Matole, Massa, Meleto e San Martino. Inaugurato accanto al sacrario ai caduti il roseto della memoria e la targa in ricordo dei cittadini che trasportarono le vittime di Castelnuovo dei Sabbioni al cimitero.
Da quest'anno si chiamerà "L'urlo della memoria" la manifestazione che viene organizzata Il 4 luglio a Castelnuovo dei Sabbioni e a Meleto. Nessuno infatti, soprattutto le nuove generazioni, dovrà dimenticare gli eccidi nazifascisti e le vittime barbamente trucidate dai reparti specializzati della Divisione Hermann Göring. Era il 1944. In tutto 192 civili: 93 a Meleto Valdarno, 73 a Castelnuovo dei Sabbioni, 4 a San Martino, 2 a Massa Sabbioni, 11 a Le Matole.
Il 70° anniversario degli eccidi è stato ricordato davanti al sacrario nel vecchio borgo di Castelnuovo dei Sabbioni. Presenti il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl'Innocenti o Sanni e tutta la giunta, l'ex sindaco Ivano Ferri, l'assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, l'assessore provinciale di Arezzo Francesco Ruscelli, gonfaloni e rappresentanti di carabinieri in congedo, associazioni combattentistiche, Anpi con il suo presidente Massimo Merlini, e vari comuni del Valdarno aretino e fiorentino. Per San Giovanni era presente il sindaco Maurizio Viligiardi. In prima fila anche il sindaco di Civitella. Ospite d'eccezione Peter Dettmar, console generale dell'ambasciata tedesca a Milano. Ad officiare le cerimonia religiosa è stato il vescovo di Fiesole Monsignor Mario Meini.
Dopo la cerimonia è stato inuagurato accanto al sacrario il Roseto della memoria in collaborazione con il Roseto Fineschi. Presente Antonella FIneschi che ha presentato le quattro qualità di rose piantate di colore bianco della specie 'Polvere di stelle' e 'Papa Giovanni Paolo II'. Scoperta anche la targa in ricordo dei cittadini che trasportarono le vittime di Castelnuovo dei Sabbioni al cimitero. A seguire è stata aperta anche la mostra "Il nostro passato è anche il nostro futuro" nata dal progetto dell'associazione 'Meleto vuole ricordare' in collaborazione con l'istituto comprensivo Dante Alighieri.
Il primo a prendere la parola è stato il sindaco di Cavriglia.
"È da quei fatti che il nostro popolo ha ritrovato la sua strada, proprio dopo la più grande tragedia nazionale della sua storia. Una strada che questa comunità ha recuperato grazie soprattutto alle vedove, alle donne, che nella disperazione ritrovarono la forza e il coraggio di ripartire, di crescere i figli e di ricostruire le radici della nostra democrazia".
"Erodoto un tempo disse che nessuno è cosi pazzo da preferire la guerra alla pace. Nella pace infatti i figli seppelliscono i padri, nella guerra tocca ai padri seppellire i figli. Il libro “Colpire la comunità”, che ripercorre la cronaca di quei drammatici giorni, aggiunge:
' In questa nostra terra, dopo il 4 luglio del 1944 non furono nè i figli che seppellirono i padri nè i padri che seppellirono i figli. Furono le madri che seppellirono padri mariti e figli. Eppure questa gente aveva scelto di vivere in pace, non aveva cercato la guerra' ”.
"Oggi è venuto il tempo di iniziare a commemorare le nostre vittime in modo nuovo. È per questo che abbiamo voluto denominare da ora in poi questo giorno “L’urlo della Memoria”, perché quell’urlo corale di dolore e disperazione che si levò quella mattina da questa piazza e dalle nostre aie resti ancora alto e risuoni nelle orecchie delle nuove generazioni".
"È per questo che abbiamo invitato per la prima volta dopo 70 anni un alto rappresentante della nazione tedesca per celebrare questo giorno insieme a noi, il Console Generale Peter Dettmar, la cui presenza oggi, qui, in questo luogo, ci onora. Perché se davvero siamo l’Europa, se davvero i nostri confini dovrebbero essere solo e soltanto dei meri punti di riferimento, allora è giunto il tempo di abbattere davvero le barriere che dividono la nostra memoria per unirci in un abbraccio di pace e fratellanza che contribuisca a far correre sempre più nella stessa direzione i nostri popoli".
"È giunto il tempo per coinvolgere le nuove generazioni in maniera più forte e decisa nel ricordare, nel mandare a memoria, nel commemorare, come dice il verbo appunto. Ma per farlo sono necessarie sia azioni concrete che gesti simbolici, indelebili e forti, che lascino il segno. Che segnino il passo".
"Il nostro compito, ora, il compito più alto e forte di noi politici e noi società civile, è quello di insegnare ai nostri ragazzi, ai nostri ragazzi che non sanno e non hanno visto, a “sapere, per non dimenticare”. Ecco perché vogliamo consegnare all’Europa unita un popolo di uomini consapevoli e lotteremo per tenere alto, più alto di tutti, il valore della Memoria, che per noi, da ora in poi, risuonerà ancora più potente, come quell’Urlo che ancora oggi riecheggia, di quella mattina di Luglio, di tanti anni fa".
Sono intervenuti, poi, l'assessore regionale Vincenzo Ceccarelli e il console generale dell'ambasciata tedesca a Milano che ha affermato "Mai più" simili tragedie e si è inchinato davanti alle vittime degli eccidi. (I video)