La lista Cresce San Giovanni e quelle che la sostengono aderiscono alla raccolta di firme per abrogare la legge regionale sul riordino del servizio sanitario. “Non ci fidiamo delle promesse e degli atti della Regione Toscana”
Cresce San Giovanni e le liste che la sostengono non hanno fiducia nella legge regionale sul riordino dei servizi sanitari e ne chiedono l'abrogazione. Per questo aderiscono alla raccolta di firme per il referendum organizzata dal comitato provinciale per la sanità pubblica. In Valdarno, in quattro ore, sono state raccolte 350 firme.
Nella conferenza stampa tenutasi a San Giovanni Francesco Carbini, capogruppo consiliare della lista Cresce San Giovanni, ha affermato: "Non ci fidiamo delle promesse e degli atti formali della Regione Toscana. Abbiamo paura che le aree vaste indeboliscano la sanità valdarnese e che tutto questo avvenga senza il controllo della politica e delle istituzioni del luogo".
"La politica valdarnese è stata assente altrimenti non saremmo arrivati a questo punto. Ci sono aspetti che proprio non vanno: il primario di ostetricia lavora ad Arezzo 4 giorni su 6, l'Utic da intensiva passa a subintensiva, il direttore del presidio è ad Arezzo 4 giorni su 5. Se adesso ci sono queste carenze in seguito peggiorerà".
Francesco Carbini, poi, sottolinea quanto questa battaglia non abbia appartenenze politiche ma solo la volontà di esprimere le esigenze dei cittadini.
"L'unica maniera per fermare il depauperamento della sanità in Valdarno è firmare questa petizione. Speriamo che qualcuno un giorno non debba pentirsi di non averlo fatto".
Per presentare la richiesta di un referendum occorrono 2.000 firme, poi ne occorreranno 40.000 in tutta la Toscana. Alla conferenza stampa era presente anche il dottore Lucio Colonna che già nel consiglio comunale aperto tenutosi a San Giovanni aveva evidenziato la necessità di chiedere l'abrogazione della legge regionale 28, quella sul riordino del servizio sanitario, per permettere che l'unione tra il Valdarno aretino e fiorentino e la Valdisieve per la sanità possa davvero contare.
"La battaglia è sentita da tutti indipendentemente dalla estrazione politica. La legge regionale è stata approvata in tre mesi. In questa maniera si regala le Asl e la sanità ai privati", ha affermato il dottore Colonna. La raccolta delle firme continua.