Dopo sei mesi di sperimentazione, secondo Regione e Rfi sono positive le indicazioni che emergono dal report sull’instradamento in “linea lenta”, nella tratta Firenze-Figline, dei treni 2317 e 2308. E ora quella sperimentazione, tanto osteggiata dal Comitato Pendolari, è destinata a proseguire ancora
Un report di nove pagine (qui consultabile per intero) dimostra, secondo Regione e Rfi, che lo spostamento dei due treni dei pendolari valdarnesi dalla Direttissima alla linea Lenta ha dato buoni frutti. E così quella soluzione tanto osteggiata dal Comitato Pendolari Valdarno Direttissima diventa uno scenario non così nero, almeno per la Regione Toscana. Che oggi ha presentato i dati parlando di "indicazioni positive".
Il concetto su cui si basava la sperimentazione è spiegato nell'introduzione del report: "Nel corso del 2014 e del 2015 l’andamento del servizio nelle stazioni del Valdarno si è caratterizzato per valori (di puntualità, ndr) molto bassi, principalmente per le sempre più frequenti interferenze con il sistema AV, in forte crescita, in ingresso e in uscita dal nodo di Firenze. Una possibile soluzione per ridare regolarità al servizio è stata proposta da RFI: specializzare l’infrastruttura esistente per tipi di traffico, programmando il complesso dei servizi regionali cadenzati, delle relazioni Firenze-Roma e Firenze-Foligno sulla linea storica, via Pontassieve, mantenendo comunque la caratteristica di treni non stop, senza fermate intermedie fino al Valdarno. La Regione ha valutato di interesse testare sul campo l’efficacia di questa soluzione".
È la soluzione più osteggiata dai pendolari valdarnesi, che non vogliono essere 'sloggiati' dalla Direttissima. Ma la sperimentazione dice che la regolarità è garantita in maniera più massiccia, sulla linea Lenta: anche se, va detto, i tempi di percorrenza vengono aumentati. Insomma, la tratta si allunga di qualche minuto ma con meno possibilità di ritardi. Vale la pena? Secondo la Regione, probabilmente sì.
"Dopo sei mesi di sperimentazione, sono positive le indicazioni che emergono dal report sull'instradamento in Linea lenta, nella tratta Firenze-Figline, dei treni 2317 e 2308 – si legge nella nota ufficiale – la sperimentazione, avviata alla fine del 2015, aveva consentito di riportare il treno 2317, Firenze-Roma, all'interno dell'orario cadenzato, posticipando la partenza dalle 19.04 alle 19.13, come richiesto anche da molti utenti. Il monitoraggio doveva servire a verificare se l'instradamento consentisse al treno di essere regolare e puntuale, pur con un allungamento dei tempi di percorrenza calcolato da Rfi in 5 minuti".
"I risultati rilevati – spiega ancora la Regione – indicano che l'orario programmato è stato sostanzialmente rispettato. Merita di essere segnalato, in particolare, il miglioramento delle prestazioni del treno 2317, tra la circolazione in lenta del 2016 e quella sulla direttissima nel 2015, già a Firenze-Campo di Marte e fino all'arrivo a Figline".
Si proseguirà così, ancora per qualche mese. Resta una sperimentazione, per il momento, quella del 2317 e del 2308: "Per verificare l'andamento in diverse condizioni di traffico e di frequentazione dei treni interessati e dei servizi AV e regionali in prossimità, legati anche alla stagionalità della domanda. Sono stati anche chiesti provvedimenti ad Rfi per risolvere le criticità che incidono sull'andamento del 2317, una volta superata la tratta di variazione di percorso, con puntualità in progressiva diminuzione da Arezzo fino ad Orte. Aspetto positivo dell'instradamento in lenta è stata la possibilità di mantenere, grazie alla flessibilità nella programmazione sulla linea storica, il cadenzamento della partenza del 2317 al minuto 13, invece che al minuto 04, come imposto dal cambio orario di dicembre per incompatibilità di traccia con il sistema AV".