Taglio del nastro per il nuovo Ponte a Sud: mezzo chilometro su 12 campate, sopra all’Arno e all’A1. Alla cerimonia presenti sindaci e amministratori di oggi e di ieri, ma anche esponenti del tessuto economico e produttivo del Valdarno
Mezzo chilometro d'asfalto su dodici campate, di cui le due centrali che attraversano rispettivamente l'Arno e l'Autostrada A1. E poi: 18mila metri cubi di calcestruzzo; 7mila tonnellate e mezzo di acciaio, la metà impiegate solo per la struttura portante; 8 chilometri di pali trivellati per le fondamenta; 16mila metri quadrati di superficie in acciaio verniciata, l'equivalente di due campi da calcio. Sono i numeri del Ponte Leonardo, opera simbolo della Variante alla Sr69, elemento centrale del Lotto1 dell'appalto.
Apre al traffico, il Ponte Leonardo: dopo l'inaugurazione, il taglio del nastro. Forbici in mano al Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Accanto a lui, l'assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, il presidente della Provincia di Arezzo, Roberto Vasai, i sindaci del Valdarno. Tutti: quelli di oggi, e quelli di ieri. Stesso discorso anche per gli amministratori provinciali, tutti presenti. "Perché oggi è un giorno di festa, e l'occasione per ringraziare tutti coloro che, con caparbietà e buona volontà, ci hanno permesso di arrivare all'inaugurazione", ha commentato Rossi.
Mette d'accordo tutti, il nuovo Ponte a Sud. Politici, amministratori, imprenditori valdarnesi. "Sarà volano di sviluppo, infrastruttura capace di costituire attrazione", ribadisce il Governatore. E aggiunge: "Perché no, sarà anche simbolo di una Toscana efficiente e laboriosa, che impiega manodopera e crea sviluppo. Anche così ce lo dovremo raffiguare". E Roberto Vasai aggiunge: "Questa è un'opera in grado di cambiare il volto del nostro Valdarno".
L'inaugurazione è anche l'occasione per fare il punto della situazione. Tocca proprio a Roberto Vasai, il compito di ricostruire le fasi dell'appalto: "Se ce l'abbiamo fatta, è perché siamo stati lungimiranti. Pensate che abbiamo cominciato a parlarne nel 1995, quando ancora non esisteva il Patto di Stabilità. L'appalto originario (dei lotti 1 e 2, ndr) è del 2008, ma l'azienda vincitrice non si presentò alla consegna del cantiere. Poi, a gennaio 2009, partono i lavori, affidati ad Impresa Spa. E poi, l'apertura del contenzioso, quattro mesi di stop, fino ad arrivare finalmente al riaffidamento alla CCC di Bologna, con socio esecutore La Castelnuovese. Il 1° lotto è concluso, ora manca soltanto il 2°. Questa è la dimostrazione che, se le amministrazioni ci mettono impegno e tenacia, ce la possono fare".
Intanto, comunque, il conto è salito. Prevista all'inizio una spesa di 45 milioni e mezzo di euro, oggi siamo già a 57 milioni. A pesare, tra le altre voci, ci sono i costi di esproprio lievitati (3 milioni e 800mila euro in più); e quelli per il contenzioso aperto con Impresa (ad oggi si parla di 3 milioni e 200mila euro in più). Senza contare le riserve proposte da La Castelnuovese, per le quali si sta procedendo verso l'accordo bonario: spese in più ancora non conteggiate.
Chi paga l'opera? I lotti 1 e 2 sono finanziati per la maggior parte dalla Regione Toscana, per oltre 46 milioni di euro in tutto. Altri 3 milioni e 200mila euro vengono dalla Provincia di Arezzo. Anche il Valdarno ha contribuito: i comuni, infatti, sono cofinanziatori per un totale di quasi 6 milioni di euro, suddivisi in quote in base alla popolazione residente. La Variante a Est è pagata da Montevarchi per 750mila euro; infine, il nuovo Casello, parte integrante della Variante, è stato realizzato da Autostrade, per un investimento di quasi 900mila euro.
Ha collaborato Monica Campani