I rappresentanti delle categorie economiche si inseriscono nel dibattito in corso sul futuro assetto del Valdarno. “La proposta di Brogi ricorda a tutti che è arrivato il momento delle scelte. Prima però la vallata ha bisogno di un salto di qualità: l’unificazione è indispensabile”
"Stare con Firenze o Arezzo? Prima di tutto, serve il Comune unico del Valdarno". Ne sono convinte, e non da ora, le rappresentanze del mondo economico valdarnese. E nel dibattito che si è aperto in queste settimane, Cna, Confartigianato, Confindustria, Confapi, Confcommercio e Confesercenti tornano ancora una volta a ribadirlo.
L'appello del tessuto produttivo ai sindaci e alla politica è quello di darsi una mossa, perché questo è il tempo delle scelte. E non si può più rimandare. "Le novità su Province e città metropolitane consentono di trasformare in progetti istituzionali e amministrativi il lungo dibattito sugli assetti istituzionali del Valdarno. Il consigliere regionale Enzo Brogi ha fatto una proposta che ha certamente il merito di ricordare che è finito il momento delle riflessioni e che è giunto quello delle scelte".
La lettera aperta è firmata dai presidenti delle delegazioni valdarnesi: Franca Binazzi (CNA), Maurizio Baldi (Confartigianato), Emiliano Taranghelli (Confindustria), Carlo Cioni (Confapi), Lorenzo Parigi e Paolo Mantovani (Confcommercio) e Laura Di Loreto (Confesercenti).
"Noi non possiamo che ribadire quanto affermiamo da tempo e che abbiamo sottolineato anche in campagna elettorale. Il Valdarno è un’area complessa ed interdipendente. I problemi cui si confronta sono in larga parte di dimensione sovracomunale e necessitano di risposte dello stesso ordine di grandezza. Già da tempo sollecitiamo l’armonizzazione degli strumenti amministrativi, dei regolamenti e dei tributi locali della vallata, così come la razionalizzazione nella gestione dei servizi di pubblica utilità. L'attuale frammentazione del territorio produce una serie di effetti negativi che non sono più sostenibili per nessuno, tanto meno per le imprese".
"Il non rispetto dei tempi, la scarsa qualità, le disfunzioni, le diseconomie e le sovrapposizioni, sono il vero costo della politica. La fine delle Province e la nascita della Città metropolitana fiorentina, un ente con maggiori competenze, risorse e capacità di programmazione economica, stanno trasformando completamente gli assetti istituzionali tradizionali. Siamo quindi di fronte a un’occasione da non perdere per sviluppare ancora di più un territorio che non è sfuggito alle grandi difficoltà di questo tempo, ma che, grazie anche alle aziende presenti, ha ancora forti potenzialità.".
Il tempo è scaduto, tuonano i rappresentanti delle categorie economiche, "ora il Valdarno tutto deve fare un salto in avanti deciso e concreto verso un ente amministrativo unico capace di amministrare il nostro territorio in modo omogeneo e dare una spinta positiva verso uno sviluppo accentuato; solo dopo questo passo si potrà discutere se spostare l’asse verso la città metropolitana Fiorentina oppure mantenere la propria influenza verso Arezzo".
"Purtroppo se certi argomenti (vedi comune unico) fossero stati affrontati con tempismo, oggi avremmo potuto affrontare questa nuova provocazione con altre armi…purtroppo come spesso accade, la politica è un passo indietro", accusano le categorie economiche. "Ci auguriamo che i Sindaci e i relativi schieramenti politici pongano a questi scenari la necessaria attenzione. Il sistema economico non si limiterà ad essere spettatore ma sarà un interlocutore propositivo e intenzionato a partecipare alle scelte".