Dopo l’annuncio dell’integrazione tra i presidi del Valdarno aretino e fiorentino fatto dalla Asl Toscana sud est e gli interventi dei sindaci di Montevarchi, Figline e San Giovanni e delle opposizioni in consiglio l’ultima parola viene spesa dalla Asl Toscana centro. “Serve il pieno coinvolgimento delle amministrazioni comunali per sottoscrivere un accordo”
Sulla questione Gruccia – Serristori l'ultima parola arriva dalla Asl Toscana centro: "Manca l'accordo e serve il coinvolgimento delle amministrazioni comunali". Sulla vicenda nei giorni scorsi è stato un susseguirsi di voci e di interventi: da una parte la Asl Toscana sud est che annuncia l'integrazione tra l'ospedale della Gruccia e il Serristori di Figline, dall'altra il sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai, e di Figline, Giulia Mugnai, che con toni diversi lamentano un mancato coinvolgimento nello stabilire i dettagli del progetto. E poi Lorenzo Martellini di Per un'altra San Giovanni e Valentina Trambusti di Salvare il Serristori che presentano interrogazioni in merito nei rispettivi consigli comunali e il sindaco di San Giovanni, Maurizio Viligiardi che ha ricordato che comunque c'era una condivisione di fondo.
Ma la Asl Toscana centro, oggi, precisa che per sottoscrivere un accordo tra la Ausl Toscana centro e la Ausl Toscana sud est e per la mobilità interaziendale dei pazienti serve il pieno coinvolgimento delle amministrazioni comunali.
“Tale attività di integrazione sarà sicuramente sviluppata come richiesto dall’assessore regionale per il Diritto alla Salute Stefania Saccardi ma solo dopo una approfondita condivisione con le amministrazioni locali del Valdarno fiorentino e dopo un’attenta valutazione sulla fattibilità del progetto da parte dello stesso assessorato – precisa l’Azienda – la mobilità dei pazienti deve essere regolata e prevista da specifici accordi che devono garantire l’accesso alle prestazioni da parte dei cittadini e le attività sanitarie erogate dalle Aziende".