05, Novembre, 2024

Formalizzato il ‘protocollo Bekaert’: istituzioni, sindacati e associazioni di categoria insieme per ricollocare i lavoratori

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Riunione del tavolo a Figline, alla presenza del presidente Giani: “Grande adesione a questo progetto, che punta a trovare un lavoro ai 110 lavoratori licenziati. Per noi la pagina non chiusa, cos come continuiamo a lavorare al polo toscano dell’acciaio con Piombino”

Incrociare domanda e offerta di lavoro, caso per caso, sfruttando i fondi a disposizione per il ricollocamento degli oltre cento ex dipendenti Bekaert: è questo l'obiettivo del tavolo permanente, inquadrato in un protocollo d'intesa annunciato questa mattina dal presidente della Regione, Eugenio Giani, ad un incontro a Figline con i sindaci di tutto il Valdarno aretino e fiorentino, i sindacati di categoria di Cgil Cisl e Uil, e le associazioni di categoria. Un 'protocollo Bekaert' che in realtà potrebbe fare scuola, ed essere replicato in caso di altre vertenze in cui si verifica una perdita di posti di lavoro in un'area omogenea, come è avvenuto appunto in Valdarno. 

 

"I comuni del Valdarno, le organizzazioni datoriali, i sindacati sono insieme a noi – ha spiegato Giani – per costituire un'intesa e una cabina di regia perché, partendo dalla Bekaert e dai suoi 113 ex lavoratori, possa mettere in circolazione tutte le idee e gli stimoli per individuare dove ricollocare non soltanto loro, ma per capire in quali comparti c'è a livello generale disponibilità di posti di lavoro. Naturalmente sono in campo le iniziative acquisite finora nella vertenza: per chi assume i lavoratori ex Bekaert ci sono 8mila euro messi a disposizione dalla Regione per ciascuno, e da qui a luglio anche i 10mila euro che l'azienda Bekaert mette a disposizione. A questi soldi si sommano i voucher per gli eventuali spostamenti per raggiungere il posto di lavoro". 

Questo protocollo non mette comunque da parte la questione della reindustrializzazione del sito: "A medio e lungo termine – ha continuato Giani – noi crediamo ancora in un polo dell'acciaio toscano con Piombino. In prospettiva la Bekaert significa anche collocazione in questa filiera strategica per noi: e sicuramente porteremo avanti questa proposta al Ministero. Io su questo punto andrò sicuramente fino in fondo".

 

 

Tecnicamente, i tempi sono brevi, come ha confermato Valerio Fabiani, il consigliere per il lavoro per il presidente Giani: "Diamo vita ad un protocollo d'intesa con impegni precisi, chiari, misurabili, e ad uno strumento operativo che sarà uan cabina di regia, che lavoerà principalmente sull'incrocio tra domanda e offerta di lavoro. La Regione Toscana c'è, per noi la vertenza non è finita con i licenziamenti e la fuga dell'azienda. C'è un lavoro finalizzato da un lato alla ricollocazione dei lavoratori, dall'altro alla reindustrializzazione del sito che non può rimanere un cimitero nel cuore del centro di Figline". 

 

 

Soddisfatta per questo passo avanti la sindaca di Figline e Incisa, Giulia Mugnai: "È un segnale importante, la Regione ha voluto essere presente a questo tavolo che ha segnato un grande interessamento, un segnale concreto: siamo partiti subito con un lavoro concreto di lavoro, in cui si è parlato di possibilità e potenziali opportunità per questi lavoratori. Dobbiamo verificare tutto, non vogliamo dare false speranze a queste persone: ma il lavoro avviato è davvero molto importante. Abbiamo parlato direttamente sul territorio con i sindaci e le associazioni datoriali, in sinergia per trovare una risposta occupazionale alle persone rimaste in vertenza ma anche come modello per altre crisi aziendali e per il futuro sblocco dei licenziamenti per il quale dovremo farci trovare pronti". 

Tra le proposte presentate nel corso del tavolo, anche quella del sindaco di Cavriglia Leonardo Degli Innocenti o Sanni, che ha ipotizzato la possibilità di sfruttare l'arrivo delle terre della Tav e quindi gli investimenti in arrivo sul territorio per un bacino di potenziale ricollocamento: "Ho provato a dare concretezza al protocollo presentato dalla Regione, con una proposta legata all'arrivo dall'8 giugno delle terre della Tav sul nostro territorio. Enel produzione nei prossimi mesi lavorerà alla riqualifica dell'ex area mineraria, con ditte esterne. Potremmo aprire un tavolo anche con Enel e Rfi per valutare l'opportunità di inserire anche qui una finestra di ricollocamento degli ex Bekaert". 

 

 

Soddisfatti per l'esito dell'incontro i sindacati. "La Cisl Firenze-Prato accoglie con assoluto favore l’impegno a costruire un protocollo guida e ad istituire un tavolo permanente per dare risposte concrete a tutti coloro che in Valdarno sono fuoriusciti dal mercato del lavoro o che verosimilmente potrebbero perdere il lavoro nei prossimi mesi. Un incontro positivo e utile a delineare una strategia territoriale condivisa per gestire le problematiche occupazionali". Apprezzamento anche dalla Uil Toscana, con Vincenzo Renda che ha sollecitato anche sul futuro a medio e lungo termine: "Deve essere fatta una vertenza Toscana, partendo dalla questione dell'acciaio, su cui apprezziamo l'impegno della Regione ma dobbiamo fare di più. Noi, il sindacato ci siamo sempre stati e continueremo a fare la nostra parte, in maniera civile come è nelle nostre caratteristiche". La Fiom: "Come FIOM CGIL abbiamo richiesto che il bacino sia per tutti i lavoratori del Valdarno, non solo per quelli della Bekaert, visto che se non dovesse esserci la proroga del blocco dei licenziamenti rischiamo un dramma sociale. Non possiamo però permetterci che questa discussione, ancora molto abbozzata e poco definita, sia l’ennesima passerella o un modo per le istituzioni per lavarsi la coscienza. A garanzia di tutti i lavoratori Bekaert, visto che esiste una dotazione economica che nasce da degli accordi sindacali siglati fin dal 2018, chiediamo di prevedere che se un’azienda assume più di un lavoratore del bacino ci sia un coinvolgimento delle organizzazioni sindacali di riferimento, così da garantire una buona occupazione ed evitando gli errori del 24 febbraio, con quell’accordo che ha reso possibili i licenziamenti e che noi non abbiamo sottoscritto, infatti abbiamo scelto di patrocinare le impugnative di licenziamento dei lavoratori".

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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