Il commento del sergretario provinciale della Fim Cisl: “Per ora il piano industriale presentato copre 80/90 posti di lavoro, a cui si somma un’altra manifestazione concreta. Abbiamo chiesto di continuare su questa strada, cercando però anche garanzie sulla solidità dei gruppi industriali”. Le dichiarazioni del Segretario nazionale Uliano: “Serve fare di più su reindustrializzazione e ricollocazione”
"Per la prima volta ci è stato presentato un piano industriale, e questo è positivo". Così Alessandro Beccastrini, segreteraio provinciale della Fim Cisl, dopo la chiusura del tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico sul caso Bekaert.
"Per ora il piano che abbiamo potuto esaminare – aggiunge – vede la formalizzazione di un interessamento per almeno 80/90 posti di lavoro, mentre intanto sono in corso le verifiche su un'altra manifestazione di interesse concreta. Siamo insomma a qualcosa di più, delle sole voci che si erano rincorse nei mesi scorsi". Sulla bielorussa BMZ invece è ancora in corso un confronto, e altri sopralluoghi si svolgeranno nei prossimi giorni.
"Abbiamo chiesto – continua Beccastrini – di continuare su questa strada e di lavorare ancora, per aumentare il numero dei posti di lavoro su cui ripartire con la reindustrializzazione: ma è un punto di partenza molto importante, c'è finalmente qualcosa scritto nero su bianco. All'azienda, ma principalmente al Governo, abbiamo chiesto infine di verificare la solidità dei gruppi industriali che hanno presentato gli interessamenti".
Domani mattina l'assemblea unitaria con i lavoratori Bekaert a Figline, per riferire loro l'esito del tavolo.
Intanto arriva la dichiarazione di Ferdinando Uliano, Segretario Nazionale Fim Cisl, presente al tavolo: "Abbiamo ribadito in sede istituzionale che non bisogna perdere tempo, abbiamo il 2019 con la copertura della Cassa Integrazione e dobbiamo raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti: reindustrializzare l’area ex-Bekaert e dare una positiva soluzione occupazionale a tutti i lavoratori. Per quanto riguarda gli interessamenti di reindustrializzazione sono 42 quelli ancora attivi, ma due sono quelli che hanno presentato un piano industriale e un interessamento più concreto. In entrambe le situazioni la forza massima occupabile è di 80/90 lavoratori. Questo è certamente un elemento critico, visto che gli attuali lavoratori in CIGS sono 245".
"Riteniamo invece positivo il coinvolgimento di ICE-ITA (Italian Trade Agency), che consentirà di allargare il campo di azione per individuare nuovi soggetti industriali, attraverso l’unità di coordinamento Attrazione Investimenti Esteri di ICE-ITA, coinvolgendo alcuni gruppi industriali esteri della siderurgia e della lavorazione del metallo. Anche il processo di ricollocazione lavorativa esterna ha effettuato solo 22 ricollocati, 15 distacchi e 6 in attivazione. Abbiamo ribadito come Fim Cisl che si deve fare di più e in fretta anche perché la Cigs scade a fine anno. E’ necessario individuare soggetti industriali che consentano di concretizzare il progetto di reindustrializzazione e soprattutto con un alto impatto occupazionale".
"Anche la ricollocazione esterna deve essere più efficace e coinvolgere maggiormente i lavoratori. Sono troppo pochi i colloqui effettuati (n.31) rispetto al numero di Curriculum Vitae inoltrati alle aziende (163). L’accordo prevede 10.000 euro per le aziende che assumono i lavoratori Bekaert, oltre a tutti i vantaggi e agevolazioni di legge. Si deve agire con maggior determinazione. Riteniamo indispensabile prevedere incontri ravvicinati per verificare gli interessamenti industriali in sede ministeriale, ma nello stesso tempo è necessario attivarsi a livello locale per mettere in campo tutte le iniziative per dare nuove e maggiori opportunità lavorative ai lavoratori di Bekaert".