L’associazione è intervenuta anche in Valdarno in varie occasioni. Lo scorso anno ha recuperato quasi 3000 animali, tra cuccioli e adulti in tutto il territorio della provincia di Arezzo, Siena e Grosseto
E' un appello quello che l'associazione Sos animaii, che si occupa di aiutare gli animali selvatici in difficoltà nel territorio delle province di Arezzo, Siena e Grosseto, Valdarno compreso, lancia ai Comuni: "senza il vostro aiuto non potremo più soccorrerli". La onlus chiede alle amministrazioni di firmare semplici convenzioni per proseguire il recupero dei piccoli feriti o che rischiano di morire di fame o freddo. Lo scorso anno l'associazione ha recuperato quasi 3000 animali, tra cuccioli e adulti.
“Da tempo siamo impegnati nel soccorso e nella cura dei piccoli – spiega Fiora Branconi, presidente dell'associazione – ma senza contributi non possiamo purtroppo continuare questo lavoro, che proprio nei prossimi mesi diventerà, come sempre, molto intenso e per il quale dovranno essere coinvolti tanti veterinari. Se le amministrazioni comunali non stipuleranno con noi delle semplici convenzioni saremo costretti a sospendere l'attività di recupero degli animali e saranno proprio i Comuni, come disposto dalla Regione, a doversene occupare”.
Se infatti per il recupero degli animali selvatici adulti l'associazione è incaricata e riceve un contributo dalla Regione Toscana, per i cuccioli devono essere formalizzati specifici accordi con le amministrazioni comunali.
“Quando sono i cuccioli ad essere in difficoltà – prosegue Fiora Branconi – la Regione assegna ai singoli comuni la responsabilità dei salvataggi. La nostra associazione, che ha una specifica autorizzazione regionale, può sostituirsi alle amministrazioni comunali – che non sempre hanno la possibilità di intervenire – con propri veterinari specializzati, ma è necessario che sia riconosciuto almeno un minimo contributo”.
Gli interventi di salvataggio dell’associazione lo scorso anno sono stati oltre 2700. “Per ogni animale, che sia un mammifero o un uccello, non ci occupiamo solo delle cure ma anche del sostentamento fino al momento in cui può tornare libero in natura, che è il nostro obiettivo. Capita che un animale debba essere accudito a lungo, anche per tre mesi come nel caso dei caprioli – racconta Fiora Branconi – ; per i piccoli mammiferi utilizziamo un latte molto costoso, ma anche il mantenimento di pipistrelli e uccelli è impegnativo economicamente. Spese che l’associazione non può più sostenere perché accanto al lavoro dei volontari c'è anche quello, fondamentale, dei veterinari, che concretamente si prendono cura dei cuccioli in difficoltà e che non si può pensare possa continuare a essere svolto gratuitamente. Per questo, dopo alcuni anni di impegno volontario, abbiamo deciso che senza il contributo dei Comuni saremo costretti a sospendere l’attività e a dirottare ai comuni le chiamate che riceviamo ogni giorno dai cittadini”.
“Abbiamo diritto ai contributi comunali dal 2018 – precisa la presidente della onlus – ma ad oggi soltanto alcune amministrazioni hanno firmato una convenzione con noi. I Comuni di Arezzo, Siena, Poggibonsi, Monteriggioni, Colle Val d'Elsa, Follonica e Manciano hanno già firmato, a breve dovrebbero aggiungersi i territori che fanno parte dell’Unione dei Comuni della Valdichiana senese e siamo in contatto anche con Grosseto e Castiglione della Pescaia. Il nostro è un territorio ricchissimo di fauna e quando un animale viene ferito, catturato da un cane o da un gatto che lo porta a casa oppure perde la mamma e non sopravviverebbe da solo arriviamo noi. Con la collaborazione e l'aiuto delle istituzioni potremo continuare a farlo”.