20, Aprile, 2024

Comitato ‘Le vittime di Podere Rota’: “Ingiustizia in Regione per il Valdarno”

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Il Comitato commenta la decisione del consiglio regionale di non approvare la mozione sulla chiusura della discarica di Podere Rota

Il consiglio regionale della Toscana non ha approvato la mozione di M5S che impegnava la giunta ad attivarsi per la chiusura certa della discarica di Podere Rota entro il 2021. Il Comitato 'Le vittme di Podere Rota' interviene.

"Che la mozione in discus­sione l'abbia presentata il Movimento 5 Stelle, o che l'avesse presentata Forza Italia, o il Partito De­mocratico, o qualunque altra forza politica, per il Comitato non fa alcuna differenza, perché il Co­mitato non si occupa di partiti, caso mai di persone, e soprattutto si occupa di politica am­bien­ta­le, di amministratrici e amministratori di qualunque colore, e del destino della popolazione Val­dar­ne­se. Quello che conta è cosa c'era scritto nella mozione (una mozione anche breve tra l'altro), e il fatto che riguardava strettamente anche i due impianti di Podere Rota".

"Cosa c'era scritto dunque? che si deve fare ogni sforzo per l'economia circolare, il riciclo, e la diminuzione progressiva e drastica dei rifiuti; che ogni territorio della regione, compreso l'ATO Centro (Ambito Territoriale Ottimale che com­prende Firenze) deve raggiungere l'autonomia e non gravare più sul Valdarno, come ha fat­to per oltre venticinque anni; che gli impianti di Podere Rota devono chiudere quando previsto dalle passate autorizzazioni, senza ampliamenti".

Il Comitato continua: "Tutto questo corrisponde a quanto approvato dal consiglio comunale di San Giovanni Valdarno, a quan­to verrà proposto in quello di Montevarchi, agli obiettivi dichiarati della manifestazione del 7 ot­tobre scorso indetta dal Comitato, ed alle dichiarazioni di numerose sindache e sindaci valdarnesi che hanno partecipato alla manifestazione, apparse sulla stampa. Come ha fatto la consigliera regionale Vadi (segretaria del Partito Democratico proprio a San Giovanni) a non approvare quella mozione, che non differisce se non per le vir­gole da quanto ella ha più volte dichiarato ed anche proposto di sua iniziativa? Come si può la­scia­re la popolazione Valdar­nese, dopo tutte queste sofferenze, col frutto acerbo di un'astensione, che a termini di re­go­la­men­to equivale ad un voto contrario?".

 

 

 

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