Ieri sera assemblea dei cittadini della frazione insieme al sindaco Simona Neri per fare il punto sulla vicenda: unanime la volontà di opporsi alla chiusura dell’ufficio postale. Inizia in questi giorni la raccolta firme
Un’assemblea partecipata e compatta contro la chiusura dell’ufficio postale di Pieve a Presciano. Ieri sera i residenti della frazione si sono incontrati con il sindaco Simona Neri per fare il punto sulla vicenda, essere informati sulle novità e su come reagire alla decisione di Poste Italiane, in un paese che già più di dieci anni fa si era ritrovato ad affrontare l’ipotesi di chiusura del servizio. Presenti anche alcuni responsabili locali di banca Monte dei Paschi e la direttrice della filiale di Pergine.
“Avevo provato a invitare anche un rappresentante di Poste, ma senza risultato. Ho provveduto a mettermi in contatto con le altre amministrazioni, i sindacati, l’Uncem: tutti solidali e uniti per un problema molto sentito, che come sapete riguarda altri comuni del Valdarno e della Toscana” – ha spiegato la prima cittadina – “Non sarà facile perché abbiamo a che fare con le politiche aziendali di una società privata. Ma dobbiamo puntare sulla ricchezza del nostro comune, delle attività ricettive e agricole, sul fatto che siamo un comune in crescita e il taglio della posta sarebbe penalizzante per i cittadini, i turisti e la realtà economica della zona”.
“La nostra è una piccola frazione rispetto ad altre, ma è un servizio fondamentale, soprattutto per le fasce più deboli che hanno difficoltà a spostarsi. Da quando abbiamo saputo la notizia ci stiamo muovendo su tutti i fronti possibili per evitare la chiusura. Stiamo assistendo progressivamente a una centralizzazione dei servizi che crea sempre più disagi”. La parola è passata anche ad alcuni partecipanti all’assemblea, al consigliere di opposizione Chiara Legnaiuoli, che ha esortato a presentare proposte costruttive senza mostrarsi pessimisti sull’obiettivo da raggiungere, e all’altro capogruppo di minoranza Matteo, sottolineando la condivisione dell’obiettivo e l’invito a essere uniti sulla questione.
Durante la serata è stata portata alla luce l’ipotesi di una possibile richiesta per uno sportello bancomat nella frazione, sia come servizio aggiuntivo allo sportello postale, sia come possibile mezzo di concorrenza per “intimorire” Poste. La proposta era già stata rilanciata anche negli anni passati, ma aveva portato a una divisione di opinioni tra chi la riteneva un’opportunità e tra coloro che la consideravano un rischio che poteva portare alla perdita di entrambi i servizi, quello postale e quello bancario.
I residenti della frazione porteranno avanti in questi giorni una raccolta firme, mentre il sindaco Neri si farà portavoce della contrarietà della comunità alla chiusura nei prossimi incontri istituzionali, insieme agli altri primi cittadini del Valdarno e della Toscana interessati dalla questione.