01, Maggio, 2024

Caso Bekaert a un punto morto, la Fiom incontra i lavoratori. Calosi avverte: “Non accetteremo strumentalizzazioni”

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Il segretario provinciale della Fiom Cgil: “I lavoratori ancora esistono, ci sono 252 persone in attesa della reindustrializzaizone di cui non si sa più nulla”. L’advisor Sernet non incontra i sindacati trincerandosi dietro al vincolo di riservatezza, mentre ancora manca l’approvazione del Ministero della Cassa integrazione. “Situazione stagnante, pensiamo a una mobilitazione”, dice Calosi che avverte: “Non accetteremo che la politica sfrutti questa vicenda”

Riparte la mobilitazione per il futuro degli ex Bekaert, e per una reindustrializzazione di cui oggi, ancora, si sa molto poco. La Fiom Cgil ha incontrato oggi a Figline i lavoratori, ma anche cittadini e simpatizzanti, per decidere quali saranno le prossime mosse. Il segretario provinciale Daniele Calosi ha espresso però parole molto dure: "Siamo a un punto morto, eppure i lavoratori ancora esistono: e aspettano risposte". 

Sono 252 gli ex dipendenti della multinazionale rimasti in questo 'limbo', dei 318 iniziali: alcuni sono andati in pensionamento o si sono ricollocati. Ma 252 persone, e altrettante famiglie, stanno già guardando al 31 dicembre 2019, quando scadrà quella Cassa integrazione per cessazione (peraltro ancora mai versata perché il Ministero deve ancora dare l'approvazione) conquistata con i cento giorni di lotta davanti ai cancelli dello stabilimento figlinese. E per allora sperano che ci sia una reindustrializzazione già in atto.

 

"Non abbiamo notizie, purtroppo – ha detto Calosi – l'advisor Sernet si è trincerata dietro un vincolo di riservatezza e si rifiuta di incontrarci. Dall'altra parte, manca l'approvazione del Ministero per la Cassa integrazione per la quale abbiamo firmato l'accordo a dicembre 2018. Rispetto a questa stagnazione della situazione, noi dobbiamo necessariamente tenere alta l'attenzione su questa vicenda. Facciamo appello alle istituzioni, ai cittadini, anche alle altre organizzazioni sindacali, affinché non si abbassi la guardia. Decideremo quali iniziative portare avanti, probabilmente penseremo ad una manifestazione a Firenze". 

 

Mentre i sindacati non hanno notizie nemmeno di convocazione del tavolo al Ministero, già richiesto con lettere scritte in maniera unitaria dalle sigle sindacali, una nuova polemica si alza: "Sembra che ieri una parlamentare eletta fra i 5 Stelle abbia scritto su facebook che il 28 di marzo alle 10 c'è una convocazione al Mise: ora io capisco tutto, ma non si può convocare le organizzazioni sindacali con un post su un social network. Noi non abbiamo ricevuto convocazioni ufficiali. Per noi questa è un'anomalia". 

Infine, Calosi avverte: "Che nessuno pensi di strumentalizzare la vertenza dei lavoratori della Bekaert, in vista anche delle prossime elezioni europee. Né le forze di governo, né le forze di opposizione. Non lo abbiamo consentito durante i cento giorni di lotta sui cancelli, non lo consentiremo nemmeno adesso. Chi vuole strumentalizzare la lotta dei lavoratori della Bekaert lo fa contro l'interesse dei lavoratori e del territorio". 

L'intervista integrale:

 

 

 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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