Le informazioni di Enpa Valdarno. Intanto altri bocconi da analizzare ritrovati nei giardini del Calambrone a San Giovanni
Tanti, troppi, i bocconi avvelenati ritrovati nel tempo e negli ultimi giorni in Valdarno e in zone diverse. Enpa Valdarno, l'enta nazionale protezione animali, precisa e spiega.
"Va sottolineato che questa barbarie dei bocconi avvelenati non è un rischio solo per animali ma anche per le persone e per l'ambiente, quindi chi mette il veleno compie un crimine nei confronti di tutta la società".
"Proprio tenendo conto di questo va ricordato che con un'ordinanza del 13 giugno 2016 del Ministero della Salute vengono date disposizioni precise su questa materia che stabiliscono le autorità preposte al monitoraggio".
Poi l'Enpa continua e spiega: "La Asl locale e il veterinario libero professionista sono tenuti a inviare all'Istituto zooprofilattico sperimentale competente per territorio i campioni rilevati con la sospetta diagnosi di avvelenamento. Gli esiti delle valutazioni vengono immediatamente comunicati dall'istituto zooprofilattico al veterinario, alle autorità competenti, e, in caso di conferma, all'autorità giudiziaria".
Non solo: "L'articolo 7 di tale ordinanza prevede inoltre che il sindaco, qualora il referto dell'istituo zooprofilattico non escluda il sospetto di avvelenamento, provveda a individuare la bonifica del luogo interessato nonché a segnalare con apposita cartellonistica l'area dove sono state ritrovate le esche avvelenate".
"Enpa si appella dunque ai sindaci affinchè attuino le misure necessarie per scoprire, denunciare e reprimere questa inciviltà dilagante. Non possiamo assistere con rassegnazione a questo ripetersi di atti vigliacchi e criminali. Invitiamo pertanto tutti i cittadini che hanno prove o sospetti a rivolgersi a noi, i nostri avvocati saranno a loro disposizione per effettuare le denunce del caso".
Intanto nella mattina altri bocconi, ancora da analizzare, sono stati ritrovati nei giardini del Calambrone a San Giovanni dove pochi giorni fa è morto un cucciolo di sei mesi per avre mangiato un boccone ritrovato in terra.