Dopo il sindaco e il responsabile delle relazioni con i sindacati oggi a prendere la parola è la Fiom Cgil. Soddisfazione per l’evolversi della situazione dello stabilimento siderurgico ma ancora con cautela
Soddisfazione per la nuova strategia della Beltrame non solo sul piano industriale ma anche su quello dei rapporti con i sindacati e i dipendenti. Alessandro Tracchi Fiom Cgil per questo si dichiara gratificato per gli obiettivi sinora raggiunti ma non canta ancora vittoria e usa cautela e prudenza nelle valutazioni. Il giorno dopo l'incontro tra il sindaco e il responsabile delle relazioni con i sindacati della Beltrame la parola è passata ai sindacati.
"Abbiamo registrato un cambiamento di strategia, il cuore pulsante di questa nuova fase che ci può permettere di cogliere nuove occasioni di mercato – afferma Tracchi – La crisi sta determinando le difficoltà di alcuni stabilimenti italiani di altri gruppi competitors della Beltrame e quindi qualcosa di positivo rispetto ai presupposti del piano industriale annunciato nel 2014".
"Siamo in linea con gli ordinativi e i quantitativi di tonnellate da produrre a San Giovanni. Il primo test sull'impianto e sulle maestranze ha dato esiti positivi e non ne avevamo dubbi. Riscontriamo anche che, da un punto di vista strategico, l'efficientamento degli stabilimenti più importanti di Torino e Vicenza e il potenziamento delle produzioni del gruppo hanno generato, come avrebbero dovuto fare, effetti positivi su San Giovanni. L'azienda sta precisando che ancora il percorso è in salita e siamo sicuri che sia così. L'azienda finalmente si è messa sul giusto binario di marcia e se ci fossero anche nuove occasioni di mercato potrebbero essere colte".
Uno dei punti fondamentali che ha fatto comprendere la diversa strategia dell'azienda è l'istituzione di un osservatorio composto dalla società e dai sindacati: una maniera per rendere trasparenti le attività e la conduzione dello stabilimento.
"Il monitoraggio dell'andamento aziendale con l'osservatorio ha lo scopo di seguire passo dopo passo le attività dell'azienda a livello di gruppo e a livello economico e produttivo. Adesso è possibile per esempio constatare se rispetto alle tonnellate prodotte è possibile arrivare al pareggio di bilancio, scopo prefissato".
"Noi ci abbiamo scommesso tanto, abbiamo anche congelato una parte dei premi frutto delle grandi trattative degli anni passati quando a San Giovanni si produceva 120.000 tonnellate che poi dovranno essere riconosciuti. Un impegno il nostro che passa attraverso un confronto e un controllo continuo".
Una strategia della Beltrame cambiata nel tempo e che ha portato all'evoluzione della situazione occupazionale e produttiva.
"È importante registrare un cambiamento nelle strategie anche nelle relazioni sindacali: quello che viene detto e scritto viene rispettato. Ad oggi si parla ancora di 16.000 tonnellate e di finirle entro aprile. Tutta la partita potrebbe essere riproposta anche per il 2016. Questo è il cambio di passo: adesso non abbiamo più l'incertezza del domani".
Cautela e prudenza, dunque, ma venate di ottimismo: il futuro alla Beltrame di San Giovanni è diventato meno incerto di qualche tempo fa