Forza Italia a Montecitorio sollecita il Governo, mentre in Regione il capogruppo regionale Maurizio Marchetti stringe i tempi con una mozione. I consiglieri regionali Marco Casucci e Jacopo Alberti (Lega) chiedono una presa di posizione decisa del Governo
"Impossibile veder licenziare i lavoratori Bekaert senza provare ad accelerare con l’azione istituzionale: la multinazionale belga si dimostra ancora una volta spregiudicata, ma non possiamo accettare in silenzio questa nuova ferita inferta ai livelli occupazionali e produttivi del Valdarno. Per questo, mentre alla Camera abbiamo già in iter l’interrogazione per sollecitare il Governo, in Regione non attendiamo i tempi di risposta all’atto affine ma rilanciamo con una mozione da portare già nella prossima seduta consiliare": l’onorevole Stefano Mugnai, vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera e coordinatore regionale degli azzurri toscani, con il capogruppo regionale Maurizio Marchetti intervengono sulla vicenda dei 224 lavoratori Bekaert per i quali l’azienda ha annunciato di voler avviare le procedure di licenziamento.
"Con la nostra battaglia in difesa del tessuto occupazionale del Valdarno nell’ambito della vertenza Bekaert – richiamano i due vertici azzurri – avevamo ottenuto tempo. Tempo per ragionare con l’azienda, tempo per far operare l’advisor, tempo per salvare quel che si poteva. Il tutto dinanzi a una parte datoriale che ancora una volta procede per proprio conto, disattendendo anche gli impegni assunti rispetto agli incontri futuri. Manifestazioni di interesse erano emerse, secondo il verbale del tavolo al Ministero per lo sviluppo economico della scorsa estate: vanno esperite tutte le strade possibili per centrare il risultato di non mandare a casa ulteriori 224 lavoratori. Dietro questo numero ci sono le persone con le loro famiglie, nuclei che fanno parte di un tessuto sociale e di una comunità per la quale una simile mazzata sarebbe difficilmente sostenibile. Bisogna tentare il tutto per tutto".
"La situazione precipita – incalzano Mugnai e Marchetti – e vanno serrati i tempi visto che già martedì l’azienda annuncia di voler avviare le procedure di licenziamento collettivo. Da un colpo del genere il Valdarno rischia di non rialzarsi. Sono 224 lavoratori, ma dietro a questo numero ci sono le famiglie e dietro le famiglie l’intera comunità. Sono l’incarnazione del territorio, vanno tutelati subito e in ogni modo possibile tentando ogni strada fino all’ultimo minuto".
Chiedono una presa di posizione decisa del Governo anche i consiglieri regionali della Lega Marco Casucci e Jacopo Alberti.
"La multinazionale belga sta andando dritta per la propria strada, ignorando il destino di oltre 220 lavoratori, delle loro famiglie, e di tutti gli appelli e interventi sindacali e istituzionali . Soltanto giovedì scorso la Commissione sviluppo economico del Consiglio regionale aveva nuovamente affrontato la vertenza continuando a far fronte comune a fianco dei lavoratori. Non c'è più tempo per le schermaglie dialettiche, il ministro Patuanelli ha l'obbligo di prendere in mano la situazione e di rispondere con decisione e determinazione alla comunicazione della Bekaert per evitare una bomba sociale in Valdarno . L'azienda ha deciso l'avvio della procedura per il licenziamento collettivo per tutti i dipendenti dello stabilimento di Figline, rimasti in cassaintegrazione straordinaria fino al 31 dicembre di quest'anno. Serve una reazione unitaria sino ai massimi livelli istituzionali a partire dal 24 ottobre , quando al Ministero dello Sviluppo economico è in programma un tavolo di confronto. Il ministro agisca perché ad oggi le uniche certezze sono i licenziamenti ed è rimasta lettera morta la reindustrializzazione chiesta anche dal Governo".