Sulla fine della vertenza interviene il segretario della Uilm Uil Firenze, Davide Materazzi
Alle spalle quasi tre anni di vertenza, di fronte la chiusura della Bekaert e l'avvio dei licenziamenti: Davide Materazzi, segretario della Uilm Firenze, commenta la situazione attuale, promettendo l'impegno del sindacato a sostegno dei lavoratori in questo nuovo capitolo, per cercare di non disperderne le competenze.
"L'azienda – esordisce Materazzi – non ci ha voluto ascoltare, né i sindacati né le istituzioni. La viceministra Todde è stata anche molto incisiva, argomentando bene quella che era la necessità: avere il tempo necessario per costruire almeno l'inizio di un percorso che si sta avviando a livello ministeriale con la Regione Toscana, quello della filiera dell'acciaio che potrebbe dare una prospettiva importante anche a Figline".
"Il nostro impegno come Uilm – continua Materazzi – insieme anche agli altri sindacati, sarà quello di costituire un bacino di lavoratori perché sono le competenze e le eccellenze che possono essere utili a una eventuale futura reindustrializzazione del sito. Non è facile perché dal momento in cui saranno licenziati, e da domani probabilmente cominceranno ad arrivare le lettere, ognuno cercherà la propria opportunità altrove".
"Noi ci auguravamo che questi quasi tre anni potessero servire ad arrivare alla reindustrializzazione, al di là delle opportunità personali che i singoli lavoratori hanno costruito al di fuori di questo perimetro. Dei 318 iniziali, infatti, circa duecento si sono ricollocati, qualcun altro si accompagnerà alla pensione: ma quello che manca ora è il pezzo della reindustrializzazione, e questo mi preoccupa. Certo, in questa vertenza abbiamo avuto degli ostacoli difficili da superare: il cambio della gestione al Ministero dello Sviluppo Economico senza una persona per dare continuità alla vertenza, ogni cambio di Governo che ci ha fatto ripartire da zero, la pandemia che non ha aiutato con alcune aziende che si erano affacciate e hanno fatto passi indietro", ricorda il segretario Uilm Uil.
"La multinazionale, oggi, in maniera molto cinica è tornata a tre anni fa: parlano di collaborazione, ma in realtà tutto questo non c'è. Ci sarà da fare una riflessione importante sulla responsabilità dell'azienda anche sul fronte della bonifica del sito. Detto questo, il desiderio della multinazionale di liberarsi dei lavoratori è stato cinico e arrogante: ma non sarà l'ultimo caso, fino a quando non ci saranno leggi in Italia che impediscano la fuga di queste aziende", conclude Materazzi.