Si lavora ancora al futuro dei lavoratori e, sull’altro fronte, sulla reindustrializzazione. Calosi (FIOM): Nessun accordo con un’azienda che manca di rispetto a lavoratori, istituzioni e territorio. Se non vi sar una reindustrializzazione, vincoliamo Bekaert alla bonifica dell’area
Si è tenuto oggi in Regione un nuovo incontro sulla vicenda Bekaert, dal Consigliere del Presidente Valerio Fabiani, mentre è arrivata notizia di una nuova convocazione da parte del Mise per il 21 maggio. Si lavora ancora sia per la questione dei ricollocamenti, che per quella della possibile reindustrializzazione del sito: anche se i lavoratori hanno intanto già ricevuto le lettere di licenziamento.
Spiega Valerio Fabiani, consigliere del presidente Eugenio Giani per lavoro e crisi aziendali: “La convocazione è arrivata secondo l’impegno assunto dalla viceministra Alessandra Todde. La reindustrializzazione del sito deve avvenire in una cornice di ricostruzione della filiera della siderurgia toscana, che leghi Piombino e Figline”.
Una posizione condivisa alla riunione di oggi che guarda anche alla ricollocazione dei lavoratori nel frattempo licenziati, su cui si è attivata l’intera comunità dei sindaci del Valdarno fiorentino, aretino e della Val di Sieve, come chiarito da Giulia Mugnai, la sindaca di Figline e Incisa. C’è la volontà di stare dentro al percorso con la Regione, ha detto Mugnai, lavorando sul possibile assorbimento dei lavoratori da altre realtà sui territori.
All’incontro hanno partecipato, oltre i rappresentanti istituzionali di Regione e Comune , Flavia Capilli (Fim Cisl), Daniele Calosi e Andrea Vignozzi (Fiom Cgil), Davide Materazzi (Uilm), Alessandro Beccastrini e Fabio Franchi (Fim Cisl). In collegamento anche le strutture tecniche della Regione, Arti e unità di crisi.
La Fim Cisl incontrerà domani mattina i lavoratori in assemblea fuori dallo stabilimento per fare il punto con loro, intanto la Fiom Cgil ha commentato l'attuale situazione con le parole del segretario Daniele Calosi. "Se Bekaert è disposta a confermare gli incentivi per la ricollocazione dei lavoratori, le organizzazioni firmatarie dell'accordo sui licenziamenti possono procedere a modificare quanto da loro sottoscritto il 24 febbraio scorso, che ci risulta prevedere tali incentivi fino al 31 maggio. Naturalmente, non avendo firmato l'accordo originale, non possiamo essere noi a modificare i termini previsti".
"Restiamo invece interessati a lavorare con le Istituzioni sia per la costituzione di un bacino per coloro a cui non è stata trovata una soluzione occupazionale stabile, sia per una soluzione che preveda la reindustrializzazione del sito valdarnese, anche all'interno del progetto industriale di Piombino. Vorremmo però conoscere le intenzioni del Ministero dello Sviluppo Economico rispetto a quel piano industriale. Dev'essere chiaro che se non vi sarà alcuna ripartenza, a prescindere da Piombino, Bekaert deve essere vincolata alla bonifica dell'area, non è pensabile che la gestione della riqualifica dello stabilimento resti sulle spalle del territorio".