Presenti i segretari Beccastrini e Franchi, ma anche alcuni dei sindaci del Valdarno invitati dal sindacato. Da una parte la questione della possibile reindustrializzazione attraverso il piano per Piombino e l’acciaio in Toscana; dall’altra l’impegno per il ricollocamento dei lavoratori. Beccastrini ha anche replicato alle accuse della Fiom sull’accordo del 24 febbraio
Assemblea della Fim Cisl con i lavoratori Bekaert nel piazzale accanto allo stabilimento, un momento di confronto per discutere con loro dell'esito del tavolo di ieri, che ha visto l'azienda ferma sul 'no' al prolungamento della cassa integrazione. Finiscono dunque gli ammortizzatori sociali, probabilmente già da domani arriveranno le lettere di licenziamento e si aprirà, per gli ormai ex dipendenti, la strada della Naspi.
Presenti Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato e Alessandro Beccastrini, segretario Fim-Cisl Firenze-Prato e, su invito del sindacato, anche una rappresentanza dei sindaci del Valdarno, che si sono messi a disposizione delle iniziative che saranno messe in campo: Giulia Mugnai per Figline e Incisa, Enzo Cacioli per Castelfranco Piandiscò, Piero Giunti per Reggello, il vicesindaco Mauro di Ponte per Terranuova. Rappresentavano anche i colleghi che non sono potuti venire, tra cui il sindaco di Cavriglia Degli Innocenti o Sanni che ha scritto una lettera spiegando che, "come Amministrazione Comunale, ci mettiamo a disposizione per individuare qualsiasi soluzione per scongiurare il peggio e salvaguardare il futuro dello stabilimento valdarnese. Siamo sicuri che solo il territorio attraverso la Regione Toscana possa giocare un ruolo finale in questa vertenza. Ci auguriamo che il Presidente Giani convochi quanto prima un tavolo tecnico con tutte le sigle sindacali".
"Ieri sera sono emerse alcune questioni importanti – spiega Alessandro Beccastrini – il viceministro Todde, arrivata fuori tempo massimo nella convocazione da parte del Governo di questo tavolo, ha però evidenziato che non c'è la possibilità di reindustrializzare quest'area nei tempi che erano possibili con la vertenza Bekaert. Noi adesso però possiamo verificare, magari con un accordo quadro con Regione e Sindaci, la possibilità che questa vertenza entri in quella dell'acciaio toscano di Piombino. È una questione che va verificata. Nel frattempo, allungando gli incentivi per le aziende del Valdarno e del fiorentino, dobbiamo lavorare per dare una ricollocazione ai lavoratori".
Alle accuse della Fiom di aver siglato la fine della vertenza con l'accordo del 24 febbraio, il segretario Fim Cisl replica: "Noi abbiamo fatto quell'accordo, perché l'azienda aveva aperto una procedura ai sensi della legge 223 del 91, in cui l'articolo 4 fissa a 75 giorni di tempo la possibilità di trovare un accordo o meno. Qualcuno gioca sulla pelle delle persone passando informazioni false. Sono poche persone, c'erano anche prima dentro lo stabilimento, ci sono anche oggi. Noi possiamo rispondere in maniera chiara: se non ci fosse stato l'accordo del 24, che anche la Regione ha firmato, non ci sarebbe stata poi la possibilità di sedersi al tavolo ieri sera, né quella di fare oggi un accordo quadro con le istituzioni. Se gli altri ci vogliono stare, siamo disponibili a parlare di futuro; se non ci vogliono stare lo faremo da soli, come abbiamo fatto il 24 febbraio".
E sulle prospettive per il futuro, Beccastrini conclude: "Il presidente Giani, sulla vertenza Jindal Piombino, ha detto ieri che c'erano novità positive. Noi vogliamo verificarle insieme alla Regione, anche perché dopo Bekaert, che è sicuramente una questione morta sul fronte degli ammortizzatori sociali, rischiamo di fare il secondo morto in Toscana con Piombino, se non ci occupiamo velocemente di quella vertenza".