15, Novembre, 2024

Tra letteratura e rap: dialogo col rapper Murubutu al teatro Masaccio

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Si è svolto questa mattina l’incontro al Teatro Masaccio con Alessio Mariani, in arte Murubutu sul rapporto tra letteratura e musica, in particolare rap. L’artista ha spaziato sui temi del narrare nei suoi diversi aspetti, spiegando come la musica possa essere uno strumento per la didattica, fino a dialogare con il pubblico che, curioso e partecipativo, ha posto molte domande.

Di giorno è Alessio Mariani, docente di storia e filosofia in un liceo a Reggio Emilia, la notte è Murubuto, rapper con sette album all’attivo di cui uno interamente dedicato all’inferno dantesco. Come afferma lui stesso:” Non è come dottor Jekill e mister Hyde, certo è che Murubuto non entra nelle mie lezioni; c’entra la musica sì, come strumento didattico, ma non la mia. Ci sono già studi che evidenziano come l’apprendimento tramite le canzoni sia possibile: sia per accendere la curiosità su alcuni temi che, per esempio per spiegare le figure retoriche e sonore che si ritrovano nella poesia”. L’artista Murubutu infatti da diversi anni lavora sull’interazione fra contenuti scolastici e musica e sulla contaminazione fra rap e narrativa, con l’intento di rendere il genere rapping un mezzo espressivo per trasmettere contenuti di carattere culturale senza perdere l’attenzione verso la cura stilistica.

L’incontro, pensato in primis per gli studenti degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado del territorio rientra fra le iniziative per la Festa della Toscana con una proposta che vuole esplorare opportunità inattese di apprendimento e di riflessione socio-culturale offerte da linguaggi e forme di comunicazione non convenzionali in ambito scolastico ma conosciute e apprezzate dai giovani. Ad aprire l’evento, il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo.

Antonio Mazzeo, Presidente del Consiglio Regionale Toscana:”Qualche mese fa abbiamo festeggiato la Festa della Toscana e l’abbiamo fatto dedicandola questa volta all’articolo 21 della Costituzione sulla libertà d’espressione. È bello oggi ritrovarci qui a parlarne con uno dei rapper più famosi che ci sono nel nostro Paese e farlo insieme ai ragazzi. Poesia e rap sembrano mondi lontani, invece sono due modi per parlare in maniera differente al cuore delle persone, soprattutto a quelli dei ragazzi più giovani.”

Fabio Franchi, assessore alla cultura.” Siamo molto lieti di concludere questi festeggiamenti della Festa della Toscana così: arte e cultura sono assolutamente la forma più elevata di libertà di manifestazione del pensiero. Dunque siamo felicissimi di concludere i festeggiamenti con un artista di altissimo livello, che parla ai giovani col loro linguaggio e parla di letteratura.”

Grande lettore, sempre con un piede tra i classici e uno tra i contemporanei, amante del naturalismo di Zola e Verga, affascinato da “Le otto montagne di Cognetti”, Murubuto menziona scrittori di ogni genere e lo fa anche nelle sue canzoni: oltre al già citato concept album Infernvm, ci sono Joyce (in Ode alla pioggia), Dostojevskij (Le notti bianche), Kafka (Franz e Milena), Fitzgerald (a partire dal titolo dell’album Tenebra è la notte) e altri ancora.

I ragazzi dei Licei Giovanni da San Giovanni e dell’ISIS Valdarno, incuriositi dall’artista, gli rivolgono domande di ogni tipo: a partire dalle sue collaborazioni, dove menziona Caparezza, Claver Gold, Willie Peyote, Dutch Nazari, Rancore ed altri ancora; fino a una delle domande che pensavano temuta dal rapper: “Cosa pensa della trap?” Risponde:” Il rap è ed ha una cultura universale, condivisa e sfaccettata ovunque: il trap non ha cultura: è una derivazione del rap che oltre ad essersi già evoluta sostanzialmente dalla sua nascita, porta con sè il destino di sparire, che sia evolvendosi o meno.”

Il suo ultimo album Storie d’amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali racconta principalmente l’amore e il tempo: la pioggia fa da veicolo per molte metafore – “Mi definisco paesaggista” – afferma – “ La pioggia è tante cose insieme: uno scenario incantevole o temibile che dilata le ore e i luoghi, può essere dono o punizione, paura o speranza. La traccia che mi sta più a cuore di questo lavoro è Il migliore dei mondi. Il lavoro che ho fatto sulla fruibilità narrativa non corrisponde assolutamente a leggerezza.”

Quando si racconta Murubutu afferma” Mi sono avvicinato alla scrittura da giovanissimo, a 14 anni e da subito ho pensato alla narrazione nel formato canzone. La musica, in tutte le sue diversità e complessità può essere terapeutica e salvifica.” 

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