Un argomento delicato affrontato con leggerezza e profondità allo stesso tempo, un racconto intenso che intreccia insieme l’amore omosessuale e il rapporto fra padre e figlio: è “Le ferite del vento”, lo spettacolo andato in scena sabato sera al Wanda Capodaglio di Castelfranco. Opera di Juan Carlos Rubio, ha visto sul palco Cochi Ponzoni e Matteo Taranto, per la regia di Alessio Pizzech.
Mettendo ordine dopo la morte del padre, il giovane Davide si imbatte in uno scrigno chiuso ermeticamente, che al suo interno racchiude una corrispondenza ingiallita nel tempo: lettere d’amore che suo padre scambiava con un altro uomo. Lui decide di andare a cercarlo, e ne nasce un duello teatrale in cui si ricostruiscono i tratti di un uomo che il figlio stenta a riconoscere come suo padre.
Prima dello spettacolo, l’assessora alla cultura di Castelfranco Piandiscò, Angela Fortunato, ha conversato con i due attori, Cochi Ponzoni e Matteo Taranto, in un lungo scambio dedicato a questo spettacolo e più in generale al mondo del teatro. In questo estratto, i due attori raccontano il loro rapporto con i personaggi che interpretano in “Le ferite del vento”: “Una sorta di scontro e incontro tra generazioni – ha detto Ponzoni – tra i due personaggi si instaura un confronto che è quasi una scuola sentimentale e affettiva”. “Il tema dell’omosessualità – ha aggiunto Taranto – è quasi marginale per certi versi, una sorta di pretesto per affrontare temi come il conflitto generazionale, il rapporto padre-figlio, amori tormentati e il senso stesso dell’esistenza”.