Dal 30 novembre 2024 al 30 marzo 2025, il Sistema Museale del Valdarno presenta un evento culturale di grande respiro: la mostra diffusa La tua mente è la tua casa. La tua mente è la tua prigione, a cura di Nicolas Ballario. Una proposta unica che intreccia arte contemporanea, memoria storica e riflessione personale, coinvolgendo sette musei distribuiti tra i comuni di San Giovanni Valdarno, Montevarchi, Loro Ciuffenna e Cavriglia.
Questo progetto, realizzato in occasione della Festa della Toscana, si propone di esplorare i concetti di limite e libertà, due aspetti che permeano la nostra esistenza quotidiana e che trovano una doppia valenza nel concetto di “casa”: spazio di protezione ma anche possibile prigione. Il titolo della mostra si ispira al manifesto di Maurizio Cattelan, un monito e insieme una provocazione che invita a riflettere sul nostro rapporto con la mente, spesso vincolata da abitudini e paure.
L’inaugurazione ufficiale avrà luogo sabato 30 novembre 2024 alle ore 16:30, presso Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea a San Giovanni Valdarno, dando il via a un evento che vuole lasciare un segno profondo nella cultura valdarnese e oltre.
Un viaggio tra arte e territorio. La mostra diffusa rappresenta un’opportunità unica per scoprire il Valdarno attraverso un percorso artistico che coinvolge:
– il Museo delle Terre Nuove, Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea, il Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie, a San Giovanni Valdarno,
– il Museo Paleontologico e il Cassero per la Scultura Italiana a Montevarchi,
– il Museo Venturino Venturi a Loro Ciuffenna,
– il Museo Mine, dedicato alla memoria mineraria, a Cavriglia.
Ogni sede ospiterà opere e installazioni che dialogano con gli spazi museali e con il contesto locale, creando una trama di connessioni tra passato e presente, tradizione e contemporaneità.
Le opere in mostra: un racconto polifonico. La forza di La tua mente è la tua casa. La tua mente è la tua prigione risiede nella varietà di linguaggi artistici e nella scelta accurata degli autori: fotografi, scultori e artisti concettuali di fama internazionale.
– Valerio Berruti porterà al Museo delle Terre Nuove l’installazione Shine, una riflessione poetica sull’infanzia e sulla sua vulnerabilità.
– Leandro Erlich, celebre per le sue opere che sfidano la percezione, presenterà Cloud al Museo della Basilica, un dialogo visivo e simbolico con l’Annunciazione di Beato Angelico.
– A Casa Masaccio, le fotografie di Sofia Uslenghi e Gabriele Basilico esploreranno il rapporto tra spazio urbano e identità personale.
– Al Cassero per la Scultura Italiana, le opere di Vedovamazzei e Gianni Lucchesi offriranno spunti sull’ambivalenza tra rifugio e costrizione, attraverso materiali e forme che evocano protezione e fragilità.
– Al Museo Venturino Venturi di Loro Ciuffenna, le fotografie di Oliviero Toscani si intrecceranno con le creazioni di Alberto Agosti, creando un dialogo tra immagine e parola.
– A Cavriglia, il Museo Mine diventerà il palcoscenico di una mostra a cielo aperto, con i manifesti di Michelangelo Pistoletto che invaderanno le strade del borgo, trasformando il paese in un museo vivente.
Un’esperienza pensata per tutti. Il progetto vuole essere inclusivo e accessibile. Mentre Casa Masaccio e le installazioni a Cavriglia offriranno ingresso gratuito, gli altri musei prevedono un biglietto ridotto per chi visita più sedi. Chi completerà l’intero percorso artistico riceverà un ricordo speciale, un omaggio simbolico che celebra l’incontro tra arte e comunità. Inoltre, il pubblico sarà coinvolto in visite guidate, laboratori e incontri con gli artisti, pensati per avvicinare grandi e piccoli al linguaggio dell’arte contemporanea.
Un viaggio tra arte, emozioni e consapevolezza vi aspetta nel cuore del Valdarno. Non lasciatevelo sfuggire. Siamo felici – ha dichiarato il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi – di ospitare questa significativa mostra come Sistema Museale e ringraziamo Nicolas Ballario, critico e curatore d’arte tra i più poliedrici e innovativi del panorama contemporaneo, capace di unire rigore critico e comunicazione efficace, rendendo il messaggio accessibile a un pubblico ampio. La mostra rappresenta anche il culmine di un percorso che, iniziato nel 2020 e sostenuto dalla Regione Toscana, ha visto il Sistema Museale consolidarsi giuridicamente, strutturarsi in modo coeso e potenziare i servizi culturali in tutti i musei. In questi anni, la presidenza del Sistema da parte di San Giovanni Valdarno ha favorito la sinergia tra enti proprietari e direttori dei musei, lavorando in forte sintonia e con spirito unitario. Nello specifico, la mostra di arte contemporanea, dislocata in più sedi, e che, se da una parte è una mostra unitaria, ha un concept unitario e rappresenta un percorso unitario, dall’altra parte ogni singola tappa, ogni installazione è pensata per dialogare con quello specifico museo, affinché – per affinità o contrasto – l’opera da un lato e il museo dall’altro risaltino ancora di più per la propria intensità (l’opera) o la propria mission o vocazione (il museo). La mostra è quindi un dialogo/confronto tra un sistema museale che ripercorre la storia dell’umanità, dai fossili della preistoria alle opere di arte contemporanea e un percorso di arte contemporanea. Al centro di questo dialogo c’è l’idea di museo come spazio che, pur essendo “chiuso” e isolato, ha la capacità di aprire la mente, stimolando la riflessione e invitando a guardare oltre: oltre le sue mura, oltre i ‘limiti’ e le ‘prigioni’ della vita quotidiana”.
“Una mostra diffusa che esplora luoghi cardine dell’umanità – la casa, il museo – nelle loro molteplici sfumature – spiega Valentina Zucchi, responsabile scientifico MUS.E e coordinatrice della mostra – recinti intimi, sacri, che possono essere visti come rassicuranti ma anche come restrittivi; spazi grazie a cui approfondire l’idea di confine come protezione o viceversa come limite. Le opere ospitate nei sette musei del sistema orchestrano una composizione inedita, che vede in dialogo talentuosi giovani artisti e figure celebri del nostro tempo: una riflessione complessa, che non manca tuttavia di leggerezza e poesia. Come fa la bambina di Berruti, l’invito è quello di guardare con profondità e di pensare grande, sempre”.
“10 artisti di provenienza e ambiti diversi, tra grandi artisti e giovani emergenti, compongono un racconto dello spazio fisico e mentale che viviamo. La nostra mente può salvarci e può condannarci, può essere orto e ghetto, casa e prigione: per i Musei vale lo stesso?”, riflette il curatore Nicolas Ballario.
Informazioni pratiche. La mostra sarà aperta al pubblico dal 30 novembre 2024 al 30 marzo 2025. Per informazioni sugli orari di apertura, i costi e le attività collaterali, è possibile consultare il sito del Sistema Museale del Valdarno o contattare direttamente le sedi museali.