23, Novembre, 2024

“La mafia è un cancro. Dobbiamo avere gli anticorpi per allontanarlo” – Le parole del Magistrato Catello Maresca rivolte agli studenti dell’ISIS Valdarno

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Questa mattina presso il Centro di Geotecnologie gli studenti dell’ISIS Valdarno hanno assistito alla presentazione del nuovo libro del magistrato Catello Maresca “La banalità della Mafia”. Il magistrato in collegamento online col Centro, ha raccontato ai ragazzi parte della sua esperienza, sensibilizzandoli nella direzione dell’educazione alla legalità e al senso di giustizia. L’incontro è stato organizzato da Agorà con il Comune di San Giovanni Valdarno e l’Isis Valdarno alla presenza del Presidente della Provincia Alessandro Polcri.

Le parole di Catello Marasco:” Io amo scrivere, amo cercare di lasciare testimonianza di ciò che è stato fatto e del tentativo di andare anche oltre l’apparenza, oltre quello che poi viene riportato quando c’è un’operazione giudiziaria o di altro tipo. Per esempio, da alcune settimane si sta parlando della cattura di Matteo Messina Danaro ed è giusto che sia così, è giusto che quando lo Stato vince e raggiunge grandi risultati questi vengano conosciuti e trasferiti soprattutto ai ragazzi con chiarezza. Io provo a farlo, e ho provato soprattutto durante le operazioni che ho avuto la fortuna di coordinare quando ero sostituto procuratore presso la Direzione distrettuale antimafia di Napoli – quando abbiamo combattuto uno dei clan più efferati del Paese, il clan Casadei che ha diramazioni anche in Toscana ed Emilia Romagna. I clan moderni hanno acquisito quella duttilità e capacità di penetrazione anche  in tessuti economici che poi rappresentano l’obiettivo principale, sono strutture che tendono a fare soldi, quindi vanno spesso non solo con l’intento di ricavare profitto, ma ma anche di investire, quindi ricolare denaro. Sembra anche questa una cosa banale, in realtà spesso le realtà territoriali non riescono ad intercettare per tempo il pericolo mafioso, il rischio d’infiltrazione e si ritrovano ad avere a che fare con strutture organizzate che è difficile poi allontanare.”

Continua, spiegando come è cambiata la mafia:”Probabilmente uno degli aspetti che banalmente sfuggono e che dobbiamo iniziare a dire è che oggi i mafiosi sono persone normali , sono persone che possono essere sedute accanto a noi, persone che parlano un italiano corrente, spesso avvocati, imprenditori ed altro. Dico avvocati non a caso: abbiamo visto che Messina Danaro è stato difeso dalla nipote alla quale ha fatto fare l’avvocato; quindi l’ha fatta studiare e la ha proiettata anche nel mondo di quello che poi serve ed è funzionale alle cause mafiose. Purtroppo il dato della capacità della mafia di adeguarsi alle realtà territoriali, alle realtà economiche, alla modernità degli scambi economici e commerciali, deve essere un dato preso in considerazione: perciò è bene parlarne ed è bene farlo con quella consapevolezza di comunità.”

“Credo che la consapevolezza di una comunità di avere a che fare con un problema, consenta a questa comunità di adottare gli strumenti per reagire e talvolta, se lo fa per tempo anche di creare quegli anticorpi che servono poi per allontanare un cancro. Sostanzialmente la mafia è un cancro” .

Alessandro Polcri, Presidente della Provincia di Arezzo.” Lo Stato è presente. Lo abbiamo visto anche negli ultimi mesi con la cattura di Messina Danaro che per qualche ragione non veniva trovato nonostante fosse all’interno le suo ambiente, della sua area. Questo fa capire la difficoltà in alcune occasioni dello Stato di penetrare nella società civile anche perchè comunque sia questi mafiosi hanno un fattore dalla loro:il consenso – se non generale, quello di alcune persone che in qualche modo detengono i rapporti. La mafia si combatte dando delle regole e degli esempi. Questo è uno di quelli. Un’iniziativa come quella di questa mattina, che coinvolge i ragazzi più giovani ci dà proprio l’indicazione e la traccia di come ci si deve comportare in una società civile. La scuola è l’elemento più forte perchè la mafia ha paura della scuola e talvolta della stessa giustizia; poichè appoggiandosi sul tema della cultura e del rispetto delle regole, crescono gli adulti del domani. Come Provincia abbiamo aperto un Tavolo con la Prefettura, con tutti gli organi sul tema della legalità, del cyberbullismo e della mafia.”

Il Dirigente dell’ISIS Valdarno, Lorenzo Pierazzi:”L’argomento si commenta da solo e soprattutto l’interesse dettato da questa pubblicazione che ho avuto la fortuna di leggere. Descritta in maniera molto colloquiale e molto semplice come i grandi sanno fare. Con un linguaggio adatto ai ragazzi. Ci sono delle sottolineature, come si fa quando un libro si ha a cuore e ci sono delle frasi che ci colpiscono. L’argomento mafia è tristemente tornato fortemente di attualità.”

L’assessore Nadia Garuglieri:”Un argomento di cui non si parla mai abbastanza. Non ci sono territori ormai liberi da infiltrazioni mafiose e di criminalità organizzata. Ricordo le parole del magistrato Cantone riguardo al territorio del Valdarno aretino – Un territorio tranquillo in cui, ormai dagli anni 80 la criminalità organizzata si è infiltrata proprio per la peculiariità di essere una provincia tranquilla – è anche per questo che dobbiamo parlarne: parliamone tanto e in maniera adeguata.”

Francesco Carbini, Presidente Agorà:” Questa è una delle iniziative che come Agorà facciamo. Agorà si rifà alla vecchia piazza greca della democrazia e del confronto tra i cittadini e noi abbiamo voluto replicare in chiave moderna questa cosa. Riteniamo che il confronto delle opinioni sia il sale della democrazia e naturalmente lo è insieme all’educazione alla legalità e al senso di giustizia soprattutto quando può far breccia nelle giovani generazioni.

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