A circa un anno dalla scomparsa del Prof. Marco Tani, docente di matematica e fisica e Dirigente del Liceo “B. Varchi” dal 1991 al 2004, l’Istituto ha deciso di dedicare una giornata al suo ricordo, sabato 23 ottobre. Nella mattina l’ex sala conferenze è stata dedicata alla memoria del professor Tani, scoprendo una targa alla presenza della sorella, la professoressa Anna Tani, dell’attuale Dirigente scolastico, professoressa Chiara Casucci e del suo predecessore, professor Nedo Migliorini.
Nel corso della mattinata sono stati poi premiati gli studenti che nel passato anno scolastico hanno partecipato a gare a livello provinciale, regionale o nazionale ottenendo risultati di rilievo: una premiazione delle eccellenze dell’Istituto Varchi che, è stato annunciato, si ripeterà d’ora in poi ogni anno, sempre in questa data. Nell’occasione, inoltre, è stato presentato un concorso dedicato alla memoria del Prof. Marco Tani, indirizzato agli studenti del biennio e agli alunni delle classi seconde della Scuola Secondaria di primo grado del Valdarno aretino e fiorentino. Il tema del concorso, che sarà proposto ogni anno, riguarderà l’ideazione di interviste impossibili a scienziati famosi nel campo della fisica, della matematica o delle scienze. Per questo anno scolastico, nella ricorrenza dei 100 anni dal suo Nobel, si richiede un testo che sia un’intervista “impossibile” ad Albert Einstein.
L’Istituto Varchi ringrazia tutti coloro che sono stati presenti all’evento, mentre il professor Nedo Migliorini ha lasciato un suo ricordo del professor Tani: “Marco era stato il mio professore di Matematica e Fisica negli anni del Liceo. Particolarmente l’ultimo anno discutemmo spesso di alcuni concetti e procedure matematiche delle quali volevo capire i perché. Mi rispondeva sempre con grande competenza ma spesso sorrideva ed aggiungeva che mi ponevo troppe domande. Era già evidente che avevo più passione per la filosofia che per la matematica ma tanti di quegli interrogativi e di quelle sue risposte evidentemente stimolarono gli indirizzi della mia formazione, tanto che mi laureai in filosofia della matematica”.
“Appena ritornai nella mia vecchia scuola come docente, lui, che già la guidava da qualche anno, mi volle suo collaboratore. Marco era un uomo colto, le cui conoscenze andavano ben oltre l’ambito tecnico delle discipline che aveva insegnato. Era un lettore accanito e nel tempo ci siamo scambiati diversi libri. Amava il cinema ed il teatro. Mai arrogante, mostrava un’apparente ed invidiabile leggerezza nei confronti della quotidianità. Ha voluto sulla sua tomba inciso un pensiero del grande matematico Georg Cantor: “L’essenza della matematica è la sua libertà”; curiosamente, di quello stesso matematico, appena divenni dirigente del Liceo, volli un ritratto nell’ufficio che era stato anche il suo e che si trova ancora lì. Quando è scomparso, il giorno di Natale dello scorso anno, non è stato possibile, a causa del Covid, né ai colleghi né agli amici, tantomeno agli allievi e a tutti coloro che ne hanno potuto apprezzare le qualità umane e professionali, salutarlo e ricordarlo come avrebbe meritato. Lo si è fatto sabato 23 ottobre con una partecipazione numerosa e commossa”, ha concluso Migliorini.