20, Maggio, 2024

Laterina, è il Ponte Romito quello che appare dietro alla Gioconda di Leonardo Da Vinci. Lo afferma lo storico Vinceti

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Sarebbe il ponte Romito, nel comune di Laterina Pergine, quello che appare dietro alla Gioconda di Leonardo Da Vinci. A dirlo, studi alla mano, è lo storico Silvano Vinceti. La notizia è stata pubblicata dalle maggiori testate nazionali, europee e mondiali.

A riportare la notizia è il sindaco Simona Neri che, insieme al Vice Sindaco Andrea Sordini, ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione di quella che è ritenuta una grande scoperta. “Ci auguriamo davvero che questa bellissima notizia possa incuriosire ed appassionare turisti locali ed esteri, nella consapevolezza che sia una grande opportunità di rilancio turistico del nostro territorio su cui si può lavorare tanto a partire dalla valorizzazione naturalistica, culturale e monumentale”.

“Si tratta del ponte etrusco-romano Romito o ponte di Valle – spiega Vinceti – collocato nel comune di Laterina in provincia di Arezzo. Attualmente del ponte rimane un solo arco, ma nel periodo tra il 1501 e il 1503 il ponte era in funzione e frequentatissimo, come attesta un documento sullo stato dei manufatti nelle proprietà della famiglia dei Medici, ritrovato negli archivi di Stato di Firenze”.

“E proprio in quel periodo Leonardo si trovava in Val d’Arno, prima al servizio di Cesare Borgia, detto il Valentino, e poi del gonfaloniere della Repubblica di Firenze Pier Soderini. Il ponte Romito aveva quattro arcate, poggiava su due falesie, faceva parte di un diverticolo o scorciatoia che permetteva di accorciare di parecchi chilometri il tragitto fra Arezzo, Fiesole e Firenze. Il ponte di Bobbio, invece, ha più di sei arcate, e quello a Buriano ne ha sei. Inoltre questi manufatti sono collocati su un terreno pianeggiante”.

“Diverse sono le corrispondenze che intercorrono fra il ponte Romito – sottolinea Vinceti – le particolari morfologie dell’Arno in quel tratto di territorio e quanto riportato da Leonardo nel paesaggio alla sinistra della nobildonna raffigurata nel famoso dipinto. Queste corrispondenze sono emerse grazie alle immagini riprese da un drone che ci hanno consentito di evidenziare la presenza di due falesie nel lato sinistro e destro del ponte Romito e l’andamento sinuoso dell’Arno, così come raffigurati nel dipinto della Gioconda”.

 “Significativi – aggiunge Vinceti, che è anche presidente del comitato nazionale per la valorizzazione dei beni storici culturali e ambientali – sono inoltre i documenti storici che certificano come Leonardo in quel periodo risiedesse spesso a Fiesole, presso uno zio prete che si chiamava Amadori o Amadoro. L’analisi delle immagini scattate col drone e dei documenti storici ci ha permesso di individuare, con un alto livello di probabilità, il paesaggio dipinto nella parte bassa a sinistra della Gioconda. Ovvero il complesso di balze o piramidi di terra nella zona del Val d’Arno superiore a cui Leonardo si è ispirato. E a questo proposito sono di fondamentale importanza alcuni disegni di balze presenti nel Codice Hammer (o Codice Leicester), famoso manoscritto di Leonardo databile tra il 1506 e il 1510”.

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