29, Marzo, 2024

Restauro della Pietà della chiesa di Santa Maria Bambina: iniziano ad arrivare le donazioni

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Iniziano ad arrivare le donazioni per il restauro del gruppo scultoreo in terracotta dipinta “La Pietà” che si trova nella chiesa di Santa Maria Bambina a Terranuova.

L’opera si trova nell’altare dedicato a San Giovanni Evangelista, sulla parete sinistra dell’Arcipretura ed è composta dalla Madonna, dal Cristo deposto, da Maria Maddalena, da Maria di Cleofa, da Salomè, e da San Giovanni Evangelista. Il gruppo scultoreo “La Pietà” viene attribuito ad Agnolo di Polo, autore riconosciuto anche della Madonna del Presepe conservata nell’Arcipretura di Santa Maria Bambina, e del gruppo in altorilievo raffigurante la Vergine con Bambino fra i santi Pietro e Nicola nella chiesa di San Niccolò nella chiesa di Ganghereto, oggetto, tra l’altro, negli ultimi anni di un attento e meticoloso restauro.

Durante il sopralluogo effettuato nel 2020 l’opera è apparsa coperta “da uno spesso strato di particolato atmosferico coeso e decoeso” e in uno “stato di avanzato e progressivo degrado”. Per questo motivo l’Associazione culturale Pro Artibus ha curato un attento progetto di restauro il cui costo è di 11mila euro. La Fondazione CF Firenze partecipa con 6.000 euro, il Comune di Terranuova con 2.200 euro, l’Associazione culturale I’ Bercio con 100 euro.

Visto che per raggiungere l’obiettivo mancavano ancora 2.700 euro è nata l’idea di organizzare una raccolta fondi per permettere il restauro. Chiunque voglia contribuire a riportare ai suoi antichi splendori l’opera, che è patrimonio di un’intera comunità e di un territorio, può farlo con una donazione. Questi i dati: IBAN IT81X0881171480000000503270 con la causale “Restauro Pietà”. Ma non solo. Da poco tempo è possibile portare il proprio contributo anche presso la Pro Loco di Terranuova dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 17.00.

Sono già arrivate tre donazioni per un totale di 110 euro che hanno così fatto scendere la somma ancora mancante a 2590 euro.

L’auspicio è che cittadini e aziende possano aiutare l’Associazione culturale Pro Artibus a restaurare l’opera e a restituirla in tutta la sua magnificenza alla città. Il gruppo scultoreo, infatti, è patrimonio della comunità e in un legame indissolubile con essa deve poter vivere e risplendere con la bellezza che l’autore le ha voluto infondere plasmandola.

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