Grande festa ieri sera a Poggio di Loro per la tradizionale Sagra della Pulenda, che quest’anno nella prima serata ha riunito 600 persone con tanto cibo tipico, un’atmosfera festosa e il fresco della montagna. Protagonisti assoluti la comunità del paese e il piatto principe della sagra, la pulenda di castagne.
La sagra della Pulenda avrà luogo anche questa sera domenica 11 agosto con mercatini vintage e l'”ingegneria del sollazzo”, giochi in legno per bambini e non.
Anche quest’anno grande successo per la sagra della Pulenda, diventata ormai una tradizione nella piccola frazione montana di Loro Ciuffenna. Una festa che riunisce tutti gli abitanti di Poggio di Loro e che dà vita a un importante momento di comunità grazie all’impegno dell’associazione di paese “La porta del Pratomagno”. Come ogni anno, è previsto un menù tipicamente legato ai prodotti del Pratomagno e della zona, frutto di antiche ricette di donne del paese che negli anni le hanno tramandate ai più giovani. Pulenda di castagne, migliaccio, spezzatino, crostoni di fagioli zolfini cotti nell’antico forno a legna del paese, pappa al pomodoro e minestra di fagioli come si facevano una volta, una parte delle offerte del menù. Oltre a questo, le due serate sono animate anche da un mercatino vintage, la mostra fotografica “Frammenti” del compaesano Gianni Mottola e, questa sera, l'”ingegneria del sollazzo” con tanti giochi in legno come una volta per far divertire tutti. La serata terminerà in pista da ballo con un dj set.
Protagonista assoluta della sagra, la famosa pulenda. Tradizionalmente considerata il “pane nero dei montagnoli” perchè fino alla prima metà dell’800, in Pratomagno, la coltivazione del grano erano sconosciuta. Fu la moglie di Leopoldo II a far venire, per la prima volta, un ingegnere specializzato nelle coltivazioni per avviare la sua produzione. Da questo momento, il pane che oggi conosciamo noi è entrato nelle tavole degli abitanti della zona, ma la pulenda non è scomparsa. Essa si è trasformata in un dolce, solitamente accompagnato da ricotta o formaggio dato che, all’epoca, molti possedevano greggi di pecore.
La pulenda, inoltre, può essere considerata come il prodotto finale di un processo molto lungo. Tutto inizia con la raccolta delle castagne in montagna, che poi vengono messe negli essiccatoi e preparate per le macinatura dove si ottiene la famosa farina di castagne. A questo punto, si può procedere con la preparazione della Pulenda: viene messa dell’acqua con un tocco di sale in un pentolino e fatta bollire, poi si aggiunge la farina di castagne a occhio, prima passata al setaccio per evitate i grumi. Viene così lavorata con un bastone di legno a mano e viene tolta dal fuoco per essere messa su un pezzo di castagno cavo, chiamato “bugnolo”. Dopo con una paletta di legno viene messa insieme per dargli la giusta forma, riposta poi sul fuoco e quando il fuoco “si fa sentire” capovolta. La pulenda, infine, viene tagliata a fette con un semplice filo per cucire. Il procedimento è rimasto quello di una volta, portato avanti da generazioni grazie alle mani di alcuni abitanti del luogo.
L’impegno, e il successo, di tutti quelli che hanno reso possibile la sagra è stato sottolineato da Filippo Bianchi, Presidente dell’Associazione “La porta del Pratomagno”: “Due serate piene di entusiasmo per un appuntamento ormai, nel Valdarno, noto e conosciuto. Questo è un momento per noi di aggregazione, che serve a creare comunità. Abbiamo il piatto principe che è la pulenda di castagne, un piatto gustoso e tradizionale, che ha una storia e poi abbiamo spezzatino di simone, diventato un must della sagra. Oltre ai banchini con prodotti artigianali abbiamo anche dei giochi in legno fatti a mano, come erano una volta”.
La sagra della pulenda continuerà anche questa sera e Poggio di Loro si sta preparando per accogliere tutti coloro che verranno.