02, Maggio, 2024

Più di duecento alberi lungo la Pian di Rona, a Matassino e ai Ciliegi: combatteranno l’inquinamento atmosferico

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Sono stati messi a dimora nelle scorse settimane, 230 nuovi alberi: piantati lungo la strada di Pian di Rona e in alcune aree verdi nell’abitato di Matassino e Ciliegi. Si tratta del progetto del comune di Reggello per combattere le emissioni climalteranti, e infatti la zona scelta per le piantumazioni è proprio quella più a rischio inquinamento, vista la presenza di una strada particolarmente trafficata, destinata a diventare la Variante alla Sr69; dell’autostrada e anche della linea ferroviaria.

Il progetto è stato finanziato per 60mila euro circa dalla Regione Toscana anche con fondi ministeriali, destinato ad interventi di piantumazione e forestazione in ambito urbano. Il comune di Reggello, oltre ad acquistare e piantare gli alberi, ne seguirà la manutenzione, con particolare attenzione all’innaffiatura specialmente nei primi due anni.

Il vicesindaco Jo Bartolozzi spiega: “È un progetto che nasce dal Cipes, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, attraverso la Regione Toscana, a cui nel 2020 il comune di Reggello ha partecipato, vincendo un finanziamento di circa 60mila euro. L’obiettivo è abbattere le emissioni climalteranti, e noi abbiamo scelto questa parte del comune perché è quella più soggetta e sensibile al superamento dei livelli di Pm10. Abbiamo pensato quindi di mettere a dimora alberi che siano finalizzati all’assorbimento della Co2 lungo la Pian di Rona e nelle due frazioni particolarmente colpite da questo problema, cioè Matassino e i Ciliegi”.

Aggiunge Stefano Sati, Responsabile dell’Ufficio ambiente: “Gli alberi scelti hanno un’alta potenzialità di assorbire la Co2: non abbiamo selezionato però piante ‘esotiche’, ma sono tutte piante provenienti da vivai toscani e tipiche del paesaggio locale, come pioppi, frassini e querce, e che hanno circa quindici anni di età. Sono state piantate in questo periodo perché è quello ideale, quello in cui l’apparato radicale può attecchire meglio; poi ci occuperemo però anche della manutenzione, fondamentale in particolare nei primi due anni per evitare che muoiano. Hanno più funzioni, in realtà: assorbire la Co2, ma anche rendere più gradevole l’aspetto del territorio; e in particolare nei boschi urbani garantiranno raffrescamento”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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