Seduta straordinaria del Consiglio comunale di Reggello, ieri sera, nel giorno del 250esimo compleanno dall’istituzione del Comune: il 13 febbraio 1773, infatti, il Granduca Pietro Leopoldo firmava il Regolamento con cui si dichiarava la nascita del Comune di Reggello. Una seduta consiliare dedicata alla storia, alle radici della comunità, segnata dalla Lectio Magistralis del Professor Andrea Zagli, Docente del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali, dal titolo “Pietro Leopoldo, i Lumi e la riforma delle comunità: un progetto settecentesco di riorganizzazione della società toscana”.
A prendere la parola, dopo il saluto del Presidente del Consiglio comunale Giacomo Banchetti, è stato il sindaco Piero Giunti. “Oggi – ha detto – è un giorno importante e significativo, ma non solo perché ricordiamo il nostro passato. A me piace usare questa metafora: le radici e le ali, perché una comunità che non ha memoria, non conosce le proprie radici, non può nemmeno affrontare le sfide del futuro. Ecco perché abbiamo deciso di celebrare questi 250 anni con una serie di iniziative, che racconteranno tutta Reggello: le associazioni, le attività, le istituzioni, la cultura e la storia ovviamente. Reggello è ancora, dopo tutti questi anni, un comune diffuso, nato dall’insieme di popoli organizzati. Noi ci portiamo dietro tutto questo, la storia di un territorio ricco, legato alla città di Firenze, con un ruolo ben definito. Conoscere tutto questo ci rende più consapevoli della direzione che dobbiamo percorrere”.
Nel corso della seduta consiliare hanno poi preso la parola i Capigruppo del Consiglio comunale; e il Consigliere regionale Cristiano Benucci che ha portato i saluti della Regione, ricordando anche come la comunità di Reggello abbia una storia secolare, precedente all’istituzione ufficiale da parte del Granduca. Presenti nella Sala del Consiglio, oltre a tanti cittadini, anche i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e alcuni ex sindaci di Reggello, sindaci e assessori dei comuni vicini.
Infine la parola al professor Zagli, che ha ripercorso la lunga storia di Reggello, partendo proprio dalla riforma delle Comunità di Pietro Leopoldo. “Una riforma che segnò un passaggio decisivo, sia per gli ideali illuministici che c’erano dietro, sia per gli effetti pratici che in qualche modo mantiene nel tempo. Era un intervento, infatti, che voleva assegnare precise responsabilità alle autonomie locali. Fu una riforma di portata epocale, che segnò una frattura concettuale rispetto alla tradizione precedente, e che delineò in maniera precisa gli appartenenti alle Comunità”, entrando poi nel merito della riforma e raccontando anche una visita di Pietro Leopoldo a Reggello, che in alcune righe la descrive come una “comunità pulita” e organizzata, laboriosa, formata da 13 popoli, punto di riferimento della zona per la produzione di olio e vino.