La Presidente della Provincia di Arezzo e sindaco di Montevarchi si rivolge all’assessore regionale Nardini, recependo le richieste arrivate con la lettera dei lavoratori
Un tavolo per programmare il reinserimento degli oltre centoventi lavoratori Bekaert che ora sono ad un passo dal licenziamento collettivo: è la richiesta che la Presidente della Provincia e Sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini ripresenta all’Assessore regionale Nardini, dopo la lettera-appello ricevuta dai lavoratori Bekaert in previsione della drammatica scadenza del 4 maggio.
“Nel ruolo di Presidente della Provincia di Arezzo e di Sindaco di Montevarchi, il più grande comune del Valdarno – afferma Silvia Chiassai Martini – non posso non condividere l'ennesimo appello del 23 aprile rivolto alle Istituzioni da 120 lavoratori della Bekaert per tutelare il loro diritto al lavoro che chiama all'assunzione di una responsabilità fattiva dopo 34 mesi di incertezze e la scadenza del prossimo 4 maggio, data prevista del licenziamento definitivo".
"Quel 22 giugno del 2018 , in cui la multinazionale belga annunciò scappando la chiusura improvvisa dello stabilimento di Figline, tutti partecipammo all'impegno per scongiurare un dramma che coinvolgeva inevitabilmente centinaia di famiglie del Valdarno. Seguì la grande mobilitazione di più di 5000 persone nella manifestazione del 29 giugno per chiedere un intervento serio del Governo e della Regione, con l’avvio di un percorso alternativo allo smantellamento del sito produttivo a garanzia dell’occupazione", ricorda Chiassai.
"Oggi, purtroppo – continua la Presidente della Provincia – questi lavoratori tornano a rivolgersi direttamente alle Istituzioni in quanto sono passati mesi e mesi di parole e di promesse non mantenute. Alcuni lavoratori, grazie ad un accordo voluto dalle organizzazioni sindacali sono riusciti ad avere l'opportunità dell'assunzione alla Laika Caravan nel Chianti fiorentino, ma oggi il rischio è lasciare gli altri senza alcuna prospettiva. In assenza di una valida alternativa di reindustrializzazione, è necessario al più presto aprire un tavolo che coinvolga l'Agenzia regionale per l'impiego, gli stessi centri per l'impiego per la definizione di un "patto per il territorio" in accordo con gli enti locali, le imprese, le organizzazioni sindacali per favorire un reinserimento di questi lavoratori utilizzando anche gli strumenti e le agevolazioni previste".
"L’Italia, già così colpita ancora prima della pandemia – conclude Chiassai Martini – potrà rimettersi in marcia soltanto avendo il coraggio di agire per la salvaguardia del lavoro delle persone. Mi sono rivolta alla Regione, per le specifiche competenze, affinché si possa trovare quanto prima una soluzione per dare un futuro certo a questi lavoratori e alle loro famiglie”