23, Novembre, 2024

Eccidio di Santa Lucia e la Festa della Liberazione: due momenti per ricordare

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Anche in questo secondo anno di emergenza sanitaria, il Comune vuole onorare le celebrazioni della Festa della Liberazione e ricordare gli Eccidi di Santa Lucia

Il Comune di San Giovanni Valdarno non rinuncia alla commemorazione degli Eccidi di Santa Lucia e alla celebrazione del 25 aprile, Festa della Liberazione. In programma due appuntamenti, organizzati con la collaborazione di Anpi Valdarno.

Il primo appuntamento, come sempre insieme a Cavriglia, sarà sabato 24 aprile in cui verrà commemorato l’Eccidio di Santa Lucia. I sindaci Valentina Vadi e Leonardo Degl’Innocenti o Sanni si uniranno al presidente di Anpi Valdarno Giuseppe Morandini per ricordare il brutale eccidio nel quale vennero fucilati dai fascisti il giovane comandante Gian Maria Paolini, medaglia d’argento e della Resistenza, e i due partigiani Settimio Berton e Francesco Fiscaletti. 

Il secondo momento seguirà domenica 25 aprile. Alle 10 il sindaco di San Giovanni Valdarno e il presidente Anpi Valdarno porteranno una corona di alloro al Sacrario dei Caduti del cimitero urbano di San Giovanni Valdarno e alle 10.30  ne collocheranno un’altra sotto il loggiato di Palazzo di Arnolfo. Le celebrazioni, a cui sono state invitate le autorità militari, civili e le associazioni combattentistiche, si svolgeranno in assenza del pubblico, nel rispetto delle norme anti-covid.

“La Resistenza e la Liberazione – ha dichiarato il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi – costituiscono le radici del nostro presente, e ognuno di noi, al di là delle appartenenze ideologiche, può dire a ragione, di ‘essere nato il 25 Aprile’, perché a partire da quella data per il nostro Paese cominciò una storia nuova, dopo oltre vent’anni di dittatura fascista e dopo cinque anni di una guerra rovinosa e disastrosa. E questo vale per l’Italia, per la Toscana e per il Valdarno. Il nostro è stato un territorio che ha dato un contributo significativo alla lotta partigiana contro i tedeschi ed i fascisti: tanti giovani, animati da valori ed ideali di libertà, uguaglianza, giustizia sociale e solidarietà partirono, dopo l'Armistizio, alla volta dei monti ed entrarono nelle brigate partigiane. E una volta liberata San Giovanni ed il Valdarno nell’estate del 1944, nel febbraio del 1945 partirono di nuovo per dare il proprio contributo per la liberazione delle città e delle terre oltre la linea gotica, ancora occupate dai nazifascisti. In questo 25 aprile – ha concluso il sindaco – un pensiero particolare vorrei indirizzarlo alla memoria dei sangiovannesi e dei valdarnesi caduti per la libertà. A tutti loro, e a quanti come loro non dubitarono neppure un attimo da quale parte stare e combattere dopo l’8 settembre del 1943, va tutta la nostra gratitudine e il nostro autentico sentimento di riconoscenza”.

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