Le tre associazioni di categoria stanno promuovendo, anche nel territorio del Valdarno, una raccolta firme per chiedere al Governo “segnali immediati di attenzione che consentano ai saloni di acconciatura, ai centri estetici e tatuatori di riprendere ‘attivit anche in zona rossa”
Con la Toscana in zona rossa, restano chiusi per le attuali disposizioni di legge parrucchieri, barbieri, saloni di acconciatura, centri estetici e tatuatori: ma CNA, Confartigianato e Casartigiani continuano a mobilitarsi a sostegno dell’intero settore benessere, promuovendo una petizione "affinché la riapertura delle imprese in zona rossa possa arrestare il dilagare dell’abusivismo".
"La chiusura delle attività legali – commentano Claudio Barolo, Presidente CNA Acconciatori Arezzo, e Fabrizio Tacconi, Presidente Confartigianato Acconciatori – sta infatti incentivando il lavoro a domicilio da parte di soggetti che si improvvisano parrucchieri ed estetisti, senza possederne i requisiti professionali e non rispettando le norme di sicurezza né tanto meno i protocolli anti Covid, adottati dal Governo, contribuendo in tal modo alla diffusione del virus. L’intero settore del benessere, acconciatori estetiste e tatuatori, a tutela sia dei clienti che dei propri dipendenti è dotato di tutte le garanzie necessarie a riaprire le attività nella massima sicurezza ed è rispettoso delle più rigorose norme e procedure igienico-sanitarie".
Non è un caso, sottolineano le associazioni di categoria, che saloni di acconciatura e centri estetici, in questi mesi, non abbiano rappresentato fonte di contagio proprio in virtù delle modalità organizzative che hanno adottato lavorando su appuntamento e non generando assembramenti. "È a questo punto ingiustificato – prosegue Pier Luigi Marzocchi Presidente Confartigianato Estetica – che il Governo abbia confermato il divieto di apertura di tali attività nelle zone rosse e altrettanto incomprensibile che abbia reiterato la discriminazione che nei decreti dello scorso autunno aveva portato alla chiusura dei soli centri estetici".
"Inoltre, a causa delle difficoltà economiche in cui versano le imprese, procrastinare la chiusura delle attività rappresenta una condanna a morte per molte aziende del settore oltre al fatto che i sostegni previsti dal Governo sono inadeguati e troppo modesti per l’emergenza che non vede la fine", conclude Roberta Pagni, Presidente CNA Estetica Arezzo. Le imprese non riusciranno a resistere ancora per molto, avvertono le associazioni Confartigianato, CNA e Casartigiani, chiedendo al Governo segnali immediati di attenzione che consentano ai saloni di acconciatura e ai centri estetici e tatuatori di riprendere la propria attività anche in zona rossa.