21, Novembre, 2024

Il peso della pandemia per i fotografi del Valdarno: irrisori gli aiuti governativi e azzerati i guadagni

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Perdite enormi per il settore dei fotografi professionisti, ad essere particolarmente colpito è stato il mercato matrimoniale. Le parole di Andrea Corsi, Alessandro Morbidelli e Marco Mugnai

La fotografia ha subito un drastico tracollo economico, soprattutto per chi lavora con gli stranieri: a dirlo sono tre fotografi professionisti del Valdarno. Nella nostra intervista con Andrea Corsi, Alessandro Morbidelli e Marco Mugnai è emerso un quadro decisamente negativo: irrisori i sostegni da parte del governo, azzerato il mercato matrimoniale con nessuno o pochissimi guadagni dal 2020 ad oggi, e la situazione non sembra avere prospettive di miglioramento anche per tutto il 2021.

"Chi lavora con gli stranieri come me è allo 0% di guadagni da un anno – conferma Andrea Corsi – chi lavora con matrimoni di soli stranieri potrà confermare che ha avuto cali del fatturato del 100% ed il motivo è chiaro: non possono venire, quindi tutti quei lavori collegati al turismo estero, oltre ai fotografi, tipo agenzie di viaggi, NCC, catering e così via, hanno avuto una perdita totale."

Corsi ha fatto presente la difficoltà di dover rivedere il proprio lavoro: "Non è facile ricreare un brand diverso ricominciando da zero, non è che una cosa che si può fare da oggi al domani: devi cambiare tante cose, spostarsi su fotografie di tipo diverso e non si fa dall’oggi al domani, quindi cambiare un attività in corso d’opera dopo dieci anni, lavorando con un certo tipo di marketing e clientela non è semplice da fare di punto in bianco, in più se lo fai devi capire che a volte non si torna indietro, perché se inizi a cambiare il brand del tuo marchio per lavorare oggi, un domani quando il mercato si riaprirà sei fuori. Son dinamiche complicate e delicate"

Corsi ha fatto poi il punto su quello che è il 2021, nella speranza di poter ricominciare a lavorare nel 2022: "Riuscirò ad andare avanti perché mi sono gestito bene, la speranza è di lavorare di nuovo nel 2022 a questo punto. Ormai da più di un anno l'unico fatturato che ho avuto sono stati gli acconti di matrimoni poi annullati o rimandati e lavorando su una pianificazione ad evento questo richiede programmazione e comporta perdite irrisolvibili: coppie straniere con un minimo sentore di problema che spostano di un anno la cerimonia o chi decide di non farlo in Italia."

 

 

Anche Alessandro Morbidelli ha sottolineato le perdite dovute all'effetto Covid sui matrimoni, informando la nascita di un hashtag proprio rivolto a quella categoria #savetheweddingindustry: "Praticamente ha distrutto il mercato. L’impossibilità di fare matrimoni dovuta al lockdown o alle chiusure, le coppie che non festeggiano, ha ridotto per lo meno a me personalmente almeno il 90% dei servizi e quest’anno sarà anche peggio. Io lavoro con un 70% di clienti stranieri e logicamente loro hanno più difficoltà a organizzarsi e farli qui da noi, perciò per questo target  si è creata questa situazione brutta, con alcuni che rimandano alla stagione dopo in accordo con le location e altri fornitori, ma non è una cosa facile; le date sono quelle e quindi spesso non si trova un giorno comune."

In attesa della ripresa Morbidelli è dovuto tornare al suo precedente lavoro: "Non potendo aspettare e non permettendomi di stare un altro anno fermo sono tornato a fare il programmatore in attesa, come free lance e con Partita IVA, di capire se questa stagione porterà qualcosa nei matrimoni, anche se penso di no. Ci sono tanti fotografi che si sono reinventati in tanti settori come food e ritratto, io personalmente non avevo questa esigenza. Inoltre i due bonus che abbiamo preso l'anno scorso erano briciole e vedendo la prima bozza del governo Draghi la situazione non cambia."

"Sinceramente sono molto fiducioso e credo in questa terra, ci sono tante opportunità e modi nei matrimoni per farne arrivare ancora di più – conclude Morbidelli – gli agriturismi basta che dicano si riapre e torneranno ad essere strapieni. È un discorso di tempi ma il Covid non ci ha fatto perdere mercato, secondo me torneranno, però ci sarà un problema nel discorso dei costi perché tanti fotografi si stanno già svendendo con dei prezzi assurdi e tutto il mercato ne risentirà."

 

 

Infine, Marco Mugnai che ha confermato il periodo di difficoltà che stanno vivendo i fotografi e la necessità di trovare continui stimoli anche in un momento come questo: "È stato un momento che ha spiazzato tutti e che ha completamente distrutto le certezze di cui eravamo abituati. Questo evento lascerà cicatrici che saranno visibili a tanti anni di distanza, quello che è veramente successo ancora non ce lo rendiamo conto fino in fondo. Io mi sono rivisto lavorativamente perciò questo aspetto mi ha permesso di poter continuare a fare alcuni lavori a prescindere da questa situazione o anche corsi privati di Photoshop e fotografia che a cose normali non avrei mai fatto."

Sui sostegni ricevuti dallo stato Mugnai ha detto: "Non ci hanno aiutato assolutamente, sotto questo aspetto è davvero una situazione brutta, perché un libero professionista con partita IVA che paga le tasse dovrebbe essere un minimo tutelato, come magari altri tipi di lavoratori; in realtà no, per lo meno nella mia ho ricevuto dei sostegni che in pratica non sono niente rispetto a quello che ho perso."

Mugnai conclude rivolgendo lo sguardo a quello che sarà il futuro post-Covid: "Principalmente penso che quando ripartiremo dovremo stare molto attenti perché ripartirà tutto molto velocemente. Certo i guadagni non potranno essere stratosferici, siamo una categoria che lavora ad eventi, e per quanto mi riguarda anche se mi arrivassero dieci eventi in un giorno io posso farne sempre solo uno, questo aspetto qua è da valutare; se ci riferiamo al mercato di stranieri la cosa cambia, per i matrimoni stranieri loro si sposano in Italia in qualsiasi giorno infrasettimanale, per le coppie italiane le date richieste sono sempre il sabato o al limite la domenica, quindi per quanto riguarda il discorso guadagni non so cosa si prospetterà per noi a parte una ripartenza molto più veloce."

"A mio parere dobbiamo essere pronti – continua Mugnai – pronti a ricevere, a gestire le richieste, i clienti e riuscire a gestire una mole di lavoro diversa rispetto a questo anno qua, ma anche rispetto agli anni prima.  Nel frattempo, sinceramente non pretendo che l'opinione pubblica si focalizzi sulla nostra categoria, ci sono tantissimi altri settori di lavoro di cui non si parla e stanno risentendo gli effetti della pandemia, mi piacerebbe semplicemente che questa situazione venga gestita al meglio e che comunque si possa ritornare alla 'normalità' il prima possibile."

 

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