Intervista al sindaco Silvia Chiassai Martini che correrà anche per il secondo mandato. “Cinque anni fa ero quasi sconosciuta, ma i cittadini mi hanno dato fiducia cambiando il colore di Montevarchi dopo 70 anni. Non sono mancati ostacoli e attacchi, ma questo non mi ha fermata”
Sarà candidata per il secondo mandato, il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini. In vista delle amministrative 2021, il suo è al momento l’unico nome certo tra le possibili candidature: e da questo punto di partenza ha risposto ad alcune nostre domande.
La sua candidatura sarà sostenuta dalla stessa coalizione di cinque anni fa, quella che oggi siede sui banchi di maggioranza? “Assolutamente sì, le forze saranno le stesse. Tutti hanno riconfermato la mia candidatura, stiamo iniziando solo adesso comunque a lavorare. In questo momento infatti, come sindaco, sono più impegnata ad amministrare la situazione ordinaria e straordinaria, che a fare campagna elettorale. Amministrare per me è sempre stata la priorità, più che fare politica: altrimenti sarei entrata in un partito e avrei fatto politica da lì. Questo per dire che ancora, con le varie forze politiche, non ci siamo mai incontrati fisicamente, ma ci siamo sentiti con tutti e la conferma della mia candidatura è già certa. Verrà poi il momento di aprire la campagna elettorale e gli incontri politici”.
Quali saranno le priorità, cosa si immagina per Montevarchi se fosse confermata sindaco per i prossimi cinque anni? “Sicuramente, se riconfermata avrei la possibilità di vedere realizzate tutte le opere che stanno partendo e partiranno tra il 2020 e il 2021, e sono davvero tante. La città avrà un volto nuovo: verrà rifatto lo stadio, il palazzetto dello sport, ci sarà la scuola nuova di Levanella, la ristrutturazione della primaria di Levane, ci sarà una serie di asfaltature e sistemazione della rete dell’acquedotto, la nuova illuminazione pubblica in tutto il comune. E poi l’apertura del chiosco in piazza della Repubblica, ci auguriamo anche quella della Capannina, quindi anche visivamente ci sarà un cambiamento importante per la nostra città. Quindi avrei la soddisfazione di portare avanti i lavori e vedere la realizzazione di queste opere che ci siamo sudati in questo mandato che, vorrei sottolineare, è stato molto ristretto: se si pensa al tempo che in questo anno abbiamo dovuto dedicare all’emergenza Covid, alla fine quello che siamo riusciti a realizzare è stato grazie ad un lavoro pieno concentrato in circa tre anni di mandato”.
Il fatto di essere stata l’unico sindaco non di centrosinistra in Valdarno, come ha influito su questi cinque anni di amministrazione? “È stata sia una condizione di ostacolo che di stimolo. Diciamo che questo mi ha spinto ad essere ancora più combattiva, ma senza dubbi hanno pesato di più gli ostacoli. In questi anni io ho avuto una guerra contro a 360 gradi: dalle amministrazioni alla Regione, ai Ministeri, basta vedere l’opposizione dura che ho avuto a livello amministrativo non solo dalla minoranza in Consiglio ma addirittura dagli assessori regionali della provincia. Sicuramente da questo punto di vista il nostro comune è stato ‘attenzionato’ a livello politico, ed è sempre stato duramente attaccato. Questo penso sia molto evidente. Quindi la mia amministrazione è stata una battaglia continua anche con gli enti con cui siamo entrati in contatto. Capisco che il cambio di passo a Montevarchi dopo settanta anni possa aver dato fastidio: ma per questo non mi sono solo trovata ad amministrare, ma anche a combattere. Questo non mi ha comunque mai scoraggiato”.
È preoccupata dai possibili avversari che potrebbe avere alle elezioni, in particolare se il centrosinistra si ricompattasse e si presentasse unito? “Non mi preoccupa perché io penso che dovrò essere giudicata dai cittadini per quello che ho fatto. Immagino che, se la maggioranza dei cittadini riterrà che io abbia amministrato bene, mi voteranno per consentirmi di portare avanti quello che ho già fatto e quello che intendo fare. Se invece penseranno che io non abbia amministrato bene, allora vorranno cambiare come è successo cinque anni fa, quando i cittadini di Montevarchi scelsero di dare fiducia a me, una persona nuova, perché chi aveva amministrato prima evidentemente aveva fatto male. Io mi concentro su quello che ho fatto: se non avrò lavorato bene allora vincerà il mio oppositore, chiunque esso sia. Ricordo che cinque anni fa ero una sconosciuta ai più, qualcuno mi chiama tuttora ‘Silvia da Siena’: non avevo esperienze politiche, ma i cittadini mi hanno dato fiducia perché la maggioranza dei cittadini non erano soddisfatti della precedente amministrazione. Ecco, io credo che me la giocherò in base al giudizio che avrò su come ho amministrato”.