26, Novembre, 2024

Impianto liquami a Levanella, il comune invia nuovo parere tecnico in Regione: “No definitivo alla realizzazione”

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Nel documento viene definita “inattuabile la proposta della società BIO HERA S.r.l. a seguito dell’ordine del giorno presentato dal Sindaco in Consiglio comunale. Chiassai Martini: “È il no definitivo alla possibilità di realizzare un impianto di liquami a Levanella

Un nuovo parere tecnico partito da Palazzo Varchi e inviato in Regione per dichiarare l'inattuabilità della realizzazione dell'impianto di smaltimento di liquami a Levanella. Un documento nato dopo il passaggio in Consiglio comunale, e che riporta testualmente: “Alla luce di quanto approvato in Consiglio Comunale, l'intervento proposto da BIO HERA S.r.l. non è attuabile nell'area di trasformazione "DEPOSITO" (AT_P9)”.

La Regione Toscana aveva richiesto, infatti, un ulteriore parere tecnico istruttorio in seguito alle osservazioni presentate da cittadini e imprese relative al procedimento di verifica di assoggettabilità alla Via per il nuovo impianto di trattamento liquidi e fanghi a Levanella. Alla Regione, la nota del comune ha riportato gli impegni assunti dal Consiglio comunale del 28 luglio scorso: in quella occasione era stato approvato l’ordine del giorno presentato dal Sindaco, Silvia Chiassai Martini, “per la salvaguardia del quartiere di Levanella” e con l’impegno che, attraverso la nuova pianificazione urbanistica, si determini la cessazione dell'efficacia della convenzione con la società CSA, fondamentale per escludere qualsiasi insediamento di impianti per il trattamento di rifiuti in genere, pur mantenendo la destinazione produttiva dell'area.

"Questa amministrazione comunale – commenta Chiassai –  ha messo una pietra tombale sulla possibilità di realizzare un impianto di trattamento dei liquami o qualsiasi altro impianto di smaltimento rifiuti a Levanella, nel rispetto dei cittadini  e di un’area intera in cui si concentrano le maggiori imprese industriali e artigianali del Valdarno. Una decisione che è politicamente coerente con l’impegno portato avanti in questi anni contro lo sfruttamento trentennale del territorio valdarnese, mortificato dalla presenza reale e concreta dell’impianto di Podere Rota, conseguenza diretta di scelte amministrative che hanno permesso la trasformazione del Valdarno nella pattumiera dell’area fiorentina a vantaggio soprattutto del business di cooperative e privati".

"La politica fallimentare della Regione Toscana in tema di smaltimento dei rifiuti – critica il sindaco – ha permesso la cronica assenza di impianti a Firenze a scapito dello sfruttamento della nostra provincia grazie alla compiacenza delle varie amministrazioni comunali. Montevarchi ha rotto questo silenzio, scegliendo la tutela del territorio e del Valdarno dicendo no alla realizzazione di un nuovo impianto di trattamento di liquami di cui la Regione ha un urgente bisogno. Questa Amministrazione comunale ha puntato sulla valorizzazione della comunità di Levanella, non sul suo sfruttamento, investendo in quattro anni quasi 4 milioni di euro per la messa in sicurezza idraulica dell’area, per la realizzazione di una nuova scuola,  per lo smaltimento di tutto l’amianto dalle tubazioni e per importanti interventi di riqualificazione  di cui il quartiere necessitava da decenni". 

Una nota, quella di Chiassai Martini, che si chiude con un attacco anche politico: "Mi auguro che i tanti montevarchini candidati alle prossime elezioni regionali e diventati così sensibili alle tematiche ambientali, malgrado avessero acconsentito in passato allo sfruttamento di Levanella per lo stoccaggio dei rifiuti, per il deposito dei cassonetti e per l’impianto a biomasse, si impegnino formalmente a liberare il Valdarno dalla presenza della discarica rispettando il termine di chiusura di Podere Rota al 2021 in modo che il territorio smetta di essere continuamente inondato dalle tonnellate di rifiuti indifferenziati che provengono dall’area fiorentina. Solo così si passerebbe dalla propaganda spicciola di questi giorni alla difesa degli interessi dei cittadini, e non quindi dei gestori degli impianti, come invece tutta l’opposizione ha palesemente dichiarato durante l’ultimo consiglio comunale".   

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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