23, Dicembre, 2024

Mense scolastiche, il Pd riapre il ‘caso’. Appello al sindaco: “Occorre rivedere il regolamento comunale”

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Secondo le consigliere Bertini e Neri del Partito Democratico, “con il divieto dei pasti da casa, arriveranno nuove spese e ipotesi di discriminazione”. La richiesta arriverà fino in Consiglio comunale

Arriva dal Partito Democratico di Montevarchi l'invito, all'Amministrazione, a riaprire una riflessione sulla questione delle mense scolastiche: dopo le polemiche dello scorso anno relative al 'caso' pane e olio, e legato alle politiche messe in atto per il contrasto delle morosità, ora si riaccendono i riflettori dopo una direttiva, che arriva dai Dirigenti scolastici, e che vieta la consumazione di cibo portato da casa.

"Si tratta – spiegano le consigliere Pd Elisa Bertini e Francesca Neri – di indicazioni che arrivano sulla base di una recente Sentenza della Corte di Cassazione, che appunto vieta la consumazione del pasto portato da casa durante i momenti mensa a scuola, e che ha destato preoccupazione tra i genitori: rischia di portare a Montevarchi serie difficoltà tra le famiglie e soprattutto per gli alunni stessi". 

"Diventa praticamente obbligatorio, infatti, iscrivere gli alunni alla mensa scolastica, comportando nuove spese per le famiglie, soprattutto le più numerose, e nuove ipotesi di discriminazione per quanti non possono pagare – aggiungono le consigliere Bertini e Neri – infatti, in base al tristemente famoso regolamento del servizio voluto dal Sindaco Chiassai, chi non è in regola con il pagamento della mensa o chi non è iscritto, può usufruire a scuola esclusivamente del cosiddetto 'pasto sostitutivo', ovvero in realtà solo pane e olio". 

Da qui la richiesta: "Come Consigliere comunali del Partito Democratico, sulla base anche della stessa Sentenza della Corte di Cassazione che finalmente definisce espressamente il tempo mensa un importante momento educativo, parte integrante dell'orario scolastico, occasione di socializzazione, condivisione e dialogo tra gli alunni, come peraltro ampiamente evidenziato dal nostro Gruppo Consiliare in sede di discussione sul regolamento, chiederemo al Sindaco Chiassai con un'interrogazione al prossimo Consiglio Comunale, quale azioni intenda intraprendere per impedire il ripetersi di episodi a carattere discriminatorio nelle mense scolastiche montevarchine, nel caso vi siano alunni le cui famiglie non possano corrispondere la retta della mensa". 

E la proposta è di prevedere anche nuove misure di sostegno alle famiglie: "Considerato che l'attuale costo di un pasto del servizio mensa del Comune di Montevarchi è di 4,80 euro e che le attuali riduzioni proporzionali al numero dei figli iscritti riguardano solo le famiglie con Isee fino a 10mila euro annui, chiederemo di rivedere urgentemente il regolamento comunale del 'pane e olio', aumentare le percentuali di sconto per le famiglie a basso reddito e numerose, ipotizzando anche, come sta accadendo in altri Comuni, di arrivare ad un azzeramento della tariffa, e di costituire un fondo sociale nel bilancio comunale per evitare che il momento mensa possa diventare ancora occasione di discriminazione tra gli alunni". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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