Al Focardo i tedeschi uccisero la moglie e le due figlie di Robert Einstein, cugino dello scienziato. Era il 3 agosto del 1944. A distanza di 75 anni si ricorda ancora quella strage: presenti istituzioni e rappresentanti delle varie fedi religiose
La comunità di Rignano si è ritrovata, ancora una volta, nel piccolo cimitero della Badiuzza, nelle colline di San Donato, per la commemorazione della strage del Focardo: una cerimonia voluta dall'Amministrazione comunale, alla quale hanno presenziato cittadini, istituzioni, e rappresentanti religiosi di fedi diverse.
Quello del Focardo fu uno degli episodi più truci dell'estate del '44 in Valdarno. Il 3 agosto le SS in ritirata si fermarono nella villa in cui viveva la famiglia di Robert Einstein, cugino dello scienziato Albert. Lui non c'era, ma i tedechi se la presero con la moglie e con le figlie Luce e Annamaria: le interrogarono, poi le trucidarono e dettero fuoco alla villa. Si salvarono le due cugine, Lorenza e Paola Mezzetti, diventate da allora testimoni della strage. Robert invece non superò mai il dolore, e si uccise l'anno successivo.
Una cerimonia commossa e partecipata, durante la quale, oltre alla deposizione della corona di alloro al monumento dedicato alle vittime della strage, si sono alternati interventi di riflessione e memoria. Il Presidente del Consiglio comunale inoltre ha letto un commosso saluto proveniente dal Comune di Stazzema con cui il Comune di Rignano sull'Arno ha stretto un patto di amicizia negli scorsi mesi.