24, Novembre, 2024

Giovani e gioco d’azzardo: Simona Neri parla del problema ludopatia tra gli adolescenti

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I dati evidenziati da ESPAD Italia rivelano che oltre 1 milione di studenti nel 2017 ha giocato d’azzardo almeno una volta. Simona Neri commenta e analizza il disagio che affligge molti ragazzi “Un problema che va affrontato culturalmente e fin dalla tenera età”

Simona Neri, sindaca di Laterina e Pergine e delegata ANCI Toscana in materie di ludopatia, torna a parlare di gioco d'azzardo soffermandosi sui più giovani: secondo una ricerca di ESPAD Italia sono oltre un milione, gli studenti, che hanno giocato d'azzardo almeno una volta.

"Come per l'età adulta, possiamo tracciare un profilo tipo – spiega Neri – in cui il gioco più diffuso è il gratta e vinci, e la percentuale di studenti maschi che gioca è quasi il doppio rispetto alle studentesse, mentre per i giovani giocatori più problematici sono le scommesse sportive a farla da padrone. Concentriamoci, tuttavia, su un dato che ritengo particolarmente allarmante: nonostante nel nostro paese il gioco sia illegale ai minori si stima che 580000 studenti under 18 abbiano giocato d'azzardo nel corso dell'anno; solo il 27% ha riscontrato difficoltà ad accedere al gioco in luoghi pubblici ed il 10% non sapeva neppure che il gioco fosse vietato ai minorenni."

"L'assuefazione visiva dei giovani ai luoghi di gioco, o peggio, ai giocatori che fin dalla mattina occupano le postazioni slot – continua Neri – contribuiscono a fornire una visione normale e quotidiana dell'azzardo, difatti tra i giovani studenti i luoghi dove si gioca più frequentemente sono i bar o i tabacchi. Di certo la proposta dell'attivazione del gioco tramite tessera sanitaria aiuterebbe a contrastare l'accesso ai minori, ma queste limitazioni non sono sufficienti e ciò che realmente farebbe la differenza è combattere culturalmente e in tenera età questa piaga".

"Soluzioni? – prosegue Neri – Prima di tutto è necessario intensificare la sensibilizzazione dei giovani studenti ad un uso corretto e responsabile dello smartphone e della rete, infatti, nonostante il gioco online sia in calo dal 2015, ancora il device più utilizzato per scommettere sul web è proprio il telefonino, che permette di giocare direttamente da casa senza dirigersi nei luoghi fisici designati. Servono politiche specifiche ed adeguate per contrastare queste forme di disagio che purtroppo si stanno diffondendo e spingono i giovani all'emarginazione e all'isolamento."

"Occorre rafforzare il legame con la collettività ed infondere fiducia sul proprio futuro. – conclude Neri – Quasi il 39% degli adolescenti è convinto che sia possibile diventare ricchi se si è bravi al gioco, che ci si possa realizzare attraverso un colpo di fortuna piuttosto che contare sulle proprie capacità creative e professionali o sulla propria formazione."

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