23, Novembre, 2024

Celebrato il 74° anniversario degli eccidi nazifascisti insieme al 40° della strage di via Fani

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Presenti alla cerimonia anche i giovani cavrigliesi che hanno partecipato al “Viaggio della Memoria” negli ex campi di sterminio di Germania, Repubblica Ceca e Polonia e i ragazzi del Grest della parrocchia di Castelnuovo e Neri

"L'Urlo della Memoria" quest'anno ha avuto una triplice valenza: ricordare il 74° anniversario degli eccidi nazifascisti perpetrati tra il 4 e l’11 luglio 1944 dall’Unità Hermann Goering della Wehrmacht nelle frazioni di Castelnuovo dei Sabbioni, Meleto Valdarno, San Martino, Massa Sabbioni e Le Matole in cui morirono 192 uomini, il 40° della strage di via Fani a Roma nel quale furono uccisi i cinque uomini della scorta di Aldo Moro, Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Francesco Zizzi, Giulio Rivera e Raffaele Iozzino, e il 70° dell'entrata in vigore, il 1 gennaio 1948,  della Costituzione italiana. Un filo indissolubile lega questi tre avvenimenti: l'importanza del ricordo.

Le celebrazioni quest'anno si sono tenute nell'Auditorium del Museo Mine nel vecchio borgo di Castelnuovo dei Sabbioni a causa del cantiere aperto vicino al Sacrario ai caduti. La Santa Messa è stata officiata dal Vescovo della Diocesi di Fiesole Monsignor Mario Meini. Presenti i Comuni del Valdarno aretino e fiorentino, il Sindaco di Cavriglia Leonardo Degl'Innocenti o Sanni e la giunta, l'assessore allo sviluppo economico del Comune di Firenze Cecilia Del Re, l'assessore alle infrastrutture della Regione Toscana Vincenzo Ceccarelli, il presidente di Anpi Valdarno, Giuseppe Morandini, e il presidente della sezione Toscana dell'Universal Peace Federation Aldo D'Onofrio. Hanno preso parte alla cerimonia anche i giovani cavrigliesi che hanno partecipato al "Viaggio della Memoria" negli ex campi di sterminio di Germania, Repubblica Ceca e Polonia e i ragazzi del Grest della parrocchia di Castelnuovo e Neri.

Il sindaco di Cavriglia, Leonardo Degl'Innocenti o Sanni: "Noi siamo qui per ricordare i 192 uomini uccisi, per onorare la loro memoria ma soprattutto per tramandarla questa alle giovani generazioni". 

 

Il presidente di Anpi Valdarno, Giuseppe Morandini: "La memoria storica non deve essere dimenticata e deve essere tramandata alle giovani generazioni. Manifestazioni come queste sono importanti". 

 

E se ci sono stati uomini, come i 192 del comune di Cavriglia, che hanno contribuito con la propria vita a scrivere la Costituzione italiana, ce ne sono stati altrettanti che hanno cercato di difenderla, come gli uomini della scorta di Aldo Moro uccisi dalle Brigate Rosse il 16 marzo 1978 in via Fani a Roma. Per questo alle celebrazioni di Castelnuovo dei Sabbioni erano presenti i familiari di Domenico Ricci, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino.

Giovanni RIcci, figlio dell'appuntato dei carabinieri Domenico Ricci: "Bisogna ricordare anche quella violenza che ha fatto cadere centinaia di vittime negli anni di piombo: poliziotti, carabinieri, finanzieri, giornalisti, medici, gente comune. La memoria è un libro che va sempre tenuto aperto, qualcosa che deve essere sempre continuata e perpetrata. Noi come testimoni di quel periodo possiamo raccontare chi fossero queste persone, come vivevano, il senso dello Stato e delle Istituzioni democratiche che portavano avanti".

 

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