Mentre i sindaci e l’onorevole Ermini sono stati ricevuti dai rappresentanti della multinazionale, i lavoratori sfogano la propria rabbia
"La direzione del gruppo Bekaert ha annunciato la decisione di chiudere l'entità di rinforzo della gomma a Figline e Incisa Valdarno, in Italia, e di cessare tutte le attività. La direzione ha informato il consiglio di fabbrica del sito di Figline e dei sindacati e delle autorità in merito alla decisione e ha espresso l'intenzione di avviare un dialogo volto a mitigare l'impatto sociale per i 318 dipendenti interessati. La posizione competitiva dell'entità Figline è stata sotto pressione negli ultimi anni. A causa di una struttura dei costi significativamente più elevata rispetto ad altri impianti di rinforzo in gomma Bekaert nell'area EMEA, l'impianto non è stato in grado di generare una performance finanziariamente sostenibile. Il management si rammarica di implementare questa misura, ma non vede altra opzione per salvaguardare e rafforzare la propria quota di mercato nei mercati europei del rafforzamento della gomma". Con questo comunicato la multinazionale belga ha annunciato, ai lavoratori e sul proprio sito, la chiusura dello stabilimento figlinese.
La posizione di Daniele Calosi, segretario generale della Fiom Cgil Firenze.
Alla fabbrica nel pomeriggio si è recata la segretaria della Cgil Toscana Dalida Angelini, per portare personalmente il sostegno sua e di tutta l’organizzazione ai lavoratori. “Una situazione gravissima, è inconcepibile ritrovarsi dall’oggi al domani senza lavoro. Questi lavoratori stanno già trasformando la rabbia e lo scoramento in lotta e mobilitazione e noi siamo accanto a loro. È il momento di affrontare, nei tavoli di crisi sulla vertenza locali e nazionali, il tema della delocalizzazioni a livello europeo, basta con questa corsa al dumping verso il basso”, ha detto Angelini.
Sul posto Glenda Venturini