Lasciata l’Europa, entrato in Asia, è la volta della Russia e della Siberia, delle persone, delle città, dei ricordi ancora presenti dell’Urss, di panorami suggestivi. Prossima tappa il confine con la Mongolia
Dopo quasi un mese e mezzo di viaggio, Francesco Ristori si appresta a attraversare il confine tra la Russia e la Mongolia. Le ultime settimane di viaggio lo hanno portato a percorrere le strade della Georgia, della Russia, in particolare della Siberia. I racconti dal blog e dal profilo Facebook di Francesco trasmettono l’entusiasmo che continua a caratterizzare questa sua avventura.
Dopo il superamento del confine e qualche ritardo burocratico per i documenti, è la volta del clima, dei paesaggi e delle città russe. Volgograd, dove c’è la statua di Lenin più grande dell’intera Federazione Russa con sguardo rivolto al Volga, ancora a proteggere la popolazione dell’ex URSS, e la statua della Madre Russia su una collina poco distante, di una grandezza devastante (87 metri). “Ripenso a quella collina, lì sotto giacciono 34.000 sovietici che Re Giorgio VI del Regno Unito rinominò eroi, perché da loro dipese il destino del mondo Occidentale, e non solo. Oggi non saremmo qui a raccontare questa storia, se questi eroi non avessero scacciato l’armata nazista”, scrive Francesco.
I paesaggi, i tramonti e i panorami suggestivi non possono che ricollegare i suoi pensieri ai libri di Tiziano Terzani, quegli scritti che sono la sua fonte d’ispirazione per questo viaggio. La sua Hyper Ténéré continua a percorrere centinaia di chilometri attraverso l’Asia. Non mancano gli incontri con persone e personaggi locali, da alcuni di loro Francesco pernotta, oltre alla conoscenza di diverse tradizioni e culture. Poi è la volta delle città di Samara, Ufa e degli Urali: “Una catena piuttosto bassa, sono sicuro di non aver mai superato i 1000 metri, nonostante questo si estendono in un territorio vastissimo. È un susseguirsi di laghi, acquitrini, boschi di abete, betulla: mi ricorda un po’ la Finlandia, un po’ l’Appennino”
Tappa seguente Ekaterinburg: “Bella, forse la più bella città russa che abbia visitato, per ordine, pulizia, architettura, storia, vita. Ma c’è sempre qualcosa che manca. Come dice Marta (un’altra motociclista in viaggio con destinazione Giappone) sembra che alle città russe manchi… l’anima. In Europa annusi la storia ovunque, dovunque ti giri c’è un aneddoto, un libro su cui studiare, qui sembra tutto talmente recente e sotto una bolla di cristallo che non pare vero. Comunque, non mancano gli spunti interessanti, ed anche qui vecchio e nuovo si scontrano in una battaglia senza pari” scrive Francesco.
Non mancano le curiosità e le osservazioni degli usi della popolazione: “Da quando sono in Russia ho notato che strappare un sorriso è veramente difficile, perché? Secondo alcuni è perché i russi esprimono senza artifizi quello che provano, perciò se non hanno voglia di sorridere non lo fanno; secondo altri è proprio consuetudine non sorridere. Questo mi ha messo molto in difficoltà, perché il sorriso è la prima arma che usiamo quando frequentiamo qualsiasi luogo pubblico”. Nel percorso c’è il tempo per Francesco di incrociare un altro motociclista italiano diretto in Giappone.
Il motociclista montevarchino è sempre più immerso nella Siberia, nelle sue lunghe strade alternate alla steppa. Gli ultimi aggiornamenti di questi giorni provengono da Novosibirsk, poi nel tragitto di Francesco ci saranno gli Altai e la Mongolia. “Da ora in poi starò abbastanza lontano dalla civiltà, presumo, almeno dopo il confine mongolo. Perciò i collegamenti potrebbero essere troncati. Pazientate, me ne vado un po’ fuori dal mondo”
Tutte le fotografie e i racconti di viaggio, oltre alla cartina con il suo tragitto in tempo reale, sono sul suo blog Sognandoriente.it