23, Novembre, 2024

La Pieve di Cascia, il Museo d’Arte Sacra e il trittico di Masaccio: la rivista “Bell’Italia” racconta Reggello

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Sei pagine di approfondimento nel numero della rivista in edicola: si parte dalla famosa opera di Masaccio, per poi passare al Museo e al territorio di Reggello, fra le montagne e le balze. La soddisfazione del comune: “Si diffonde a livello nazionale il patrimonio artistico, culturale e paesaggistico reggellese”

È un ritratto delle ricchezze culturali e artistiche reggellesi, quello racchiuso nel nuovo numero della rivista nazionale "Bell'Italia". Sei pagine di approfondimenti su Reggello, che si aprono con il Trittico di San Giovenale, la prima opera datata di Masaccio; e poi il Museo di Arte Sacra di Cascia, che dal 2002 è lo 'scrigno' in cui è custodita la tavola; e infine una panoramica sul territorio e le sue ricchezze. 

L'importanza del Trittico, (ri)scoperto appena cinquant'anni fa, sta non solo nel fatto che si tratta della prima opera di Masaccio che riporta la data ("Anno Domini 1422 addì 23 aprile", si legge alla base del dipinto), ma anche, come sottolinea l'articolo di Bell'Italia, nel suo ruolo chiave nell'arte italiana: "è opinione critica prevalente che il Trittico di Reggello costituisca il punto di partenza più plausibile non solo del percorso di Masaccio, ma di tutta la pittura toscana nella conversione dal Tardogotico al Rinascimento". 

Approfondimenti sono dedicati inoltre alla stessa Pieve di Cascia, al Museo di Arte Sacra inaugurato nel 2002, fino ad allargarsi al Valdarno: si fa riferimento ad esempio al percorso della Setteponti e alle pievi romaniche più importanti, fino alle Balze e alla montagna reggellese e al Pratomagno. 

"L’Amministrazione comunale – si legge in una nota – è soddisfatta del fatto che una rivista a tiratura nazionale dedicata alle bellezze artistiche, paesaggistiche e turistiche italiane abbia voluto dedicare uno spazio proprio a Reggello. Questo articolo sicuramente sarà un veicolo importante di diffusione del patrimonio culturale e paesaggistico del territorio. Motivo di orgoglio è anche il fatto che il trittico di Masaccio sia stato ritenuto uno dei 12 capolavori da scoprire della nostra Penisola, dal critico e storico d'arte Vittorio Sgarbi".

"Da almeno 5 anni – sottolinea l'Amministrazione reggellese – stiamo lavorando insieme al Sistema Museale Chianti e Valdarno affinché il Museo Masaccio diventi sempre di più un museo al passo con i tempi e soprattutto abbia il riconoscimento che merita non solo a livello regionale, ma anche a livello nazionale. Ringraziamo Don Ottavio Failli e Maria Italia Lanzarini per il lavoro che hanno svolto, e svolgono, quotidianamente per valorizzare il museo".

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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