23, Dicembre, 2024

Terre della Tav: M5S pone alcuni interrogativi sul materiale destinato a Santa Barbara

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“Consideriamo una vergogna dare il via libera a questo progetto senza nemmeno sapere a quali problematiche potremmo andare incontro ed usare la scusa del ‘prenderemo solo terre buone'”

Il gruppo consiliare M5S di Cavriglia torna sulla vicenda delle terre della Tav che presto arriveranno nella ex area mineraria di Santa Barbara.

"Soltanto lo scorso settembre, come Movimento 5 stelle Cavriglia, abbiamo protocollato presso il nostro Comune un’interrogazione a tema Terre Tav dalle molteplici domande, frutto dei nostri dubbi e di quelli dei concittadini Cavrigliesi. Le nostre perplessità sono sorte in quanto abbiamo appreso che le terre di scavo della Tav di Firenze avranno al suo interno una media del 2% di Sles (anche chiamato sodio lauril etere solfato), agente tensioattivo e schiumogeno usato dalla fresa, addittivato con  polimeri plastici e grassi derivanti dal lavoro della stessa. Facendo quindi un calcolo in modo cautelativo, parliamo di oltre  20.000 m3 di prodotti chimici da smaltire".

"Considerato ciò, abbiamo chiesto all’amministrazione comunale se la procedura di stoccaggio e depurazione delle terre, che era stata studiata per altri prodotti (quali la Bentonite), sia ancora efficace o meno. Il sistema funzionerà in modo appropriato anche per questa tipologia di prodotto? Che tipo di oli usa la fresa? In che modo vengono smaltiti? E questo procedimento di smaltimento, è compatibile con quello del Sles? Gli impianti già allestiti a Santabarbara per la bentonite, sono adeguati ed efficaci per i nuovi prodotti? Dove verranno effettuate le analisi preliminari? Dopo circa due mesi, tempo molto lungo per chi dovrebbe conoscere a menadito il futuro della salute dei cittadini cavrigliesi, l’amministrazione comunale ci ha degnati di una risposta, anche se evasiva, incompleta e mal fatta".

"In sostanza dalla risposta abbiamo capito soltanto che l’amministrazione comunale, a novembre, stava aspettando ancora il procedimento di validazione dal ministero dell’ambiente, senza saperci dare una risposta concreta per placare le nostre perplessità. 
Adesso che il provvedimento ministeriale di approvazione è stato redatto, l’amministrazione è ancora incapace di darci una risposta?  Consideriamo una vergogna dare il via libera a questo progetto senza nemmeno sapere a quali problematiche potremmo andare incontro ed usare la scusa del 'prenderemo solo terre buone', quando sappiamo benissimo che le terre, una volta arrivate, non ritorneranno mai a casa".
 

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