La segreteria di Ceccarelli risponde a Da Re per il problema dei “treni bollenti”: “Il problema è il materiale rotabile. Poco allo stato attuale può essere fatto per risolvere il problema del caldo”. Il portavoce dei Pendolari: “Risposta insufficiente ed inaccettabile. Servono più controlli e multe più salate a Trenitalia”
Regione – pendolari: la polemica si fa rovente. La questione dei problemi all’aria condizionata nei treni sollevata da Maurizio Da Re, genera un botta e risposta tra la segreteria dell’assessore regionale ai Trasporti e il portavoce del Comitato Pendolari Direttissima.
Alla segnalazione di treni bollenti da parte di Da Re, ha risposto lo staff di Ceccarelli: “La ringraziamo della sua segnalazione, che concorre a confermare il quadro che già avevamo ben definito. L'arrivo improvviso dell'ondata di calore che ha caratterizzato la settimana in corso ha messo di nuovo a nudo i problemi di una parte del materiale rotabile con cui oggi Trenitalia garantisce i servizi regionali. La Regione ha provveduto ad attivare tutti gli strumenti a disposizione per intervenire sul gestore, con sollecitazioni costanti e controlli che si tradurranno nelle sanzioni previste da contratto. Secondo Trenitalia, nonostante la manutenzione, in condizioni di elevata temperatura esterna, gli impianti – ormai datati – di una parte del materiale rotabile, pur funzionanti al momento della partenza dei treni, nell'arco della giornata presentano problemi che possono essere risolti solo quanto i treni completano il turno di lavoro”.
“Di fronte a questa situazione sono stati intensificati i controlli, ma non esistono altri strumenti utilizzabili nel brevissimo periodo, se non chiedere il rispetto di quanto previsto dal contratto in essere in relazione alla fornitura di nuovi treni”.
Secca la replica di Da Re: “Devo considerare insufficiente e inaccettabile la sua risposta al nostro reclamo sui treni "bollenti" del Valdarno".
“Come dovrebbe ricordare – prosegue il portavoce – il contratto di servizio fra Regione Toscana e Trenitalia prevede sanzioni per i climatizzatori solo per il periodo dal 15 giugno al 15 settembre e nel caso che non sia stata raggiunto lo standard del 98% sui 250 treni controllati dagli ispettori regionali. La sanzione prevista è di soli 4.000 euro (cifra ridicola per Trenitalia) "per ogni punto percentuale di scostamento in difetto rispetto allo standard prefissato" (pagine 12 e 13 dell'allegato 4 del contratto). Quindi da contratto gli "strumenti a disposizione per intervenire sul gestore" sono scarsi, se non quelli di sollecitare con forza Trenitalia a interventi di manutenzione straordinaria, effettuando ispezioni non a campione ma in modo mirato e sistematico, così da far intravedere a Trenitalia sanzioni e penalità ben più pesanti”.
“ E' significativo che l'unica ispezione, che ci è stata comunicata dal numero verde regionale, effettuata il giorno 11 giugno sul treno 2315 delle 17.09 ancora fermo nella stazione SMN e in partenza per Roma (pratica 182054), abbia dato come risultato "forti criticità riguardo al malfunzionamento dell'aria condizionata: una sola carrozza su otto presenta un funzionamento ottimale dell'impianto di condizionamento" e che "a bordo treno un tecnico ha provato invano a far partire manualmente gli impianti carrozza per carrozza". Figuriamoci quante altre decine di carrozze con "forti criticità" per l'aria condizionata sarebbero state individuate se ci fossero state altre ispezioni su altri treni, magari già in viaggio, di pomeriggio, in quei giorni di caldo intenso. Basta non fare ispezioni come quella di ieri mattina, verso le 7.30, al Vivalto 6604, quando il clima è raffreddato per le piogge dei giorni scorsi, con temperature esterne intorno ai 15° e nelle carrozze non viene neppure usato il condizionatore perchè inutile".
“Inoltre – conclude Maurizio Da Re – è inaccettabile che si sostenga che uno strumento utilizzabile è "il rispetto di quanto previsto dal contratto in essere in relazione alla fornitura di nuovi treni": è uno scherno per i pendolari del Valdarno! In più occasioni ci è stato risposto che i treni della linea Firenze-Roma non verranno sostituiti con nuovi treni, Vivalto, perchè vanno a Roma, perchè si regalano treni per metà percorso in altra regione. Tanto meno saranno sostituiti i treni della linea Firenze-Foligno, perchè sono di competenza della Regione Umbria che destinerà treni nuovi su altre proprie linee interne”.