Un documento sottoscritto dai consiglieri di gruppi di opposizione di Figline e Incisa e di Reggello: al centro della questione, le risposte della Asl e della Regione sulle critiche mosse dai Cobas. “Risposte superficiali e non sufficienti”, ribadiscono i consiglieri
Certezze per il futuro del Serristori, per gli investimenti previsti dai patti territoriali, ancora mai pienamente attuati, e per il ruolo dell'ospedale sul territorio: è quello che chiedono i consiglieri di alcuni gruppi di opposizione di Figline e Incisa e di Reggello, che intervengono dopo lo scambio di accuse e repliche fra i Cobas, da una parte, e la Regione con la Asl, dall'altra.
A sottoscrivere il documento, rivolto oggi ai tre sindaci del Valdarno fiorentino, sono i consiglieri del M5S di Reggello (Roberto Grandis); del Gruppo Consiliare Per Reggello (Pasquale Calogero, dimissionario ndr); di Reggello Viva (Jo Bartolozzi e Cinza Pandolfi); di Reggello Domani (Elisa Tozzi); del M5S a Figline Incisa (Lorenzo Naimi); di Idea Comune (Simone Lombardi) e di Salvare il Serristori (Valentina Trambusti).
"Il comunicato stampa imbastito frettolosamente dall'assessore Regionale alla Sanità Saccardi – commentano i consiglieri – risulta aspecifico e carente di dettagli, cercando di contenere, malamente, le promesse non mantenute, sottoscritte dai Patti Territoriali datati 20/12/2013. Da allora, nonostante il Serristori venga definito "patrimonio d'identità e di sicurezza per la salute dei cittadini valdarnesi”, assistiamo ad un depauperamento costante dei i servizi sanitari presenti nel presidio, anche grazie allo stato catalettico in cui sembrano caduti i sindaci coinvolti".
Ed è proprio ai sindaci dei tre comuni del Valdarno fiorentino che si appellano i rappresentanti delle opposizioni: "Ai primi cittadini spetta di verificare lo stato in cui versa l'ospedale su cui ricade la loro giurisdizione, verificare se risponde ai bisogni della cittadinanza, se questa invece sia costretta ad una continua emigrazione sanitaria o peggio a rivolgersi al privato perchè non trova risposta nel proprio territorio. La politica regionale, con la complicità di quella locale, sta svilendo l'ospedale Serristori, lo sta rendendo in perenne stato di precarietà per allontanare i cittadini. Ricordiamo ai Sindaci e ai cittadini che dopo il Serristori non c'è altra alternativa sanitaria pubblica, ma solo aumento di liste di attesa in altri presidi lontani o il privato".
E torna l'elenco delle criticità dentro il Serristori, già ricordato peraltro dai Cobas in questi giorni: "La cardiologia ha diminuito la sua attività; l'ortopedia lavora a ritmo ridotto, concedendo parte della propria attività alla Casa di Cura Frate Sole; la medicina interna è protagonista di un continuo turn over (segno evidente di disagio fra gli operatori); il ricorso alla proroga della pronta disponibilità pomeridiana per i medici anestesisti persiste. Pertanto il comunicato di Regione e Asl è intriso di promesse e si basa su un futuro le cui fondamenta sono l'attesa di espletamento di concorsi o di integrazione di personale per giungere alla realizzazione, che noi riteniamo trasformazione, dell'ospedale Serristori in mega ambulatorio chiamato Casa della Salute".
Dunque, l'appello è rivolto "ai sindaci dei comuni di Figline e Incisa, Reggello e Rignano, affinché esigano un cronoprogramma dettagliato e puntuale e ne verifichino la realizzazione. Noi continueremo a vigilare e sostenere i lavoratori ed il sindacato Cobas affinchè l'Ospedale Serristori continui la propria mission di ospedale per acuti che cura le urgenze, e vengano garantiti ai cittadini i servizi sanitari in termini di accessibilità e qualità. A livello istituzionale, presenteremo una mozione nei Consigli comunali interessati, con cui solleciteremo i Sindaci a farsi promotori di un incontro pubblico, invitando l’Assessore Regionale Saccardi, la quale ci auguriamo accetti di ribadire pubblicamente quello che costantemente dichiara a mezzo stampa".