In Toscana resta aperto il difficile fronte delle Poste, con l’azienda che va avanti nel piano di riorganizzazione. Dopo il postino a giorni alterni, ora è il turno del servizio inesitate: raccomandate, pacchi e atti giudiziari non consegnati, la cui gestione ora passa direttamente agli uffici postali. Fra le proteste di UilPoste
Prima, la chiusura dei piccoli uffici postali considerati non più remunerativi. Poi, l'introduzione del portalettere 'a giorni alterni', che in Valdarno aretino, dove è stato introdotto da alcuni mesi, sta sollevando molte perplessità. Ora la riorganizzazione portata avanti da Poste Italiane riguarda invece il servizio "inesitate", cioè tutta quella corrispondenza, a partire da pacchi e raccomandate, che non è stato possibile consegnare. E il sindacato UilPoste in Toscana insorge contro questa decisione.
"Dal 10 aprile scorso, dopo mesi di rinvii – scrive in una nota la Uil – Poste Italiane ha deciso unilateralmente di trasferire il servizio inesitate dalla divisione PCL (posta, comunicazione e logistica) a quella MP, ovvero il ritorno e la consegna della corrispondenza non consegnata presso gli Uffici Postali. Tutto questo senza un piano preciso per gestire il servizio e soprattutto le ricadute dirette sul personale coinvolto. Insomma, anche stavolta, come spesso accade Poste Italiane attua un processo di riorganizzazione che prevede ricadute per i lavoratori e per il servizio reso ai cittadini, senza un coinvolgimento diretto delle organizzazioni sindacali, e scavalcando ogni minima regola di confronto".
Uil contesta la mancanza di informazioni chiare: "Ad oggi non sappiamo realmente quante unità erano applicate al servizio inesitate nella divisione precedente, né quale sia il carico di lavoro trasferito agli Uffici Postali che andrà a peggiorare ulteriormente una situazione già precaria e di sofferenza. Ad oggi addirittura, non abbiamo avuto neanche un'informativa ufficiale su quali siano gli uffici postali coinvolti dalla riorganizzazione e su come si intenda procedere logisticamente a far pervenire gli oggetti inesitati agli Uffici Postali".
Si naviga a vista, insomma, per il sindacato Uil, che aggiunge: "Abbiamo anche serie perplessità sul fatto che questa operazione possa portare un miglioramento del servizio ai cittadini che, di fatto, comporta un ritardo da 24 fino a 48 ore, come sulle province di Arezzo e Prato, dove è già stata attuata la riorganizzazione del recapito a giorni alterni, per la consegna degli oggetti inesitati ai destinatari".
"Per tutti questi motivi la Uilposte Toscana ha deciso di aprire un formale conflitto di lavoro su tutti gli ambiti aziendali regionali per approfondire le ricadute sui lavoratori. Non è accettabile che non ci sia un confronto serio e puntuale su un tema così delicato che va a toccare la vita dei lavoratori e dei cittadini".