23, Dicembre, 2024

Province verso il dissesto finanziario, a rischio servizi per i cittadini. A partire dalla manutenzione delle strade

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Tutti i presidenti delle province toscane hanno sottoscritto un “esposto cautelativo” a Procura, Prefettura e Corte dei conti per denunciare la grave situazione che da mesi investe gli enti: e a rischiare di più sono le manutenzioni degli edifici scolastici superiori e quelle delle strade provinciali

Un “esposto cautelativo” indirizzato alla Procura della Repubblica e alle Prefetture competenti e alla Sezione regionale della Corte dei conti. È quanto hanno sottoscritto in questi giorni tutti i Presidenti delle Province della Toscana, nell’ambito di una iniziativa promossa dall’UPI (Unione Province d’Italia), per "denunciare la grave situazione che da mesi investe gli enti e che sta per concludersi nel peggiore dei modi".

Il 'limbo' in cui sono finte le province le ha lasciate, di fatto, con alcune competenze  importanti ma senza fondi. "Nonostante l’approssimarsi del termine del 31 marzo gli enti non potranno approvare i Bilanci di previsione e senza un intervento risolutivo e strutturale del Governo si avvicina sempre di più il momento della dichiarazione del dissesto finanziario del comparto", denunciano i presidenti. 

"Se lo scorso anno i Bilanci di previsione furono chiusi solo a novembre e solo grazie a interventi straordinari, quest’anno ciò non sarà più replicabile. Il problema dei bilanci provinciali – sottolinea Upi – è dovuto a un calcolo errato da parte del Governo sui risparmi conseguibili con la riforma che nel frattempo li ha trasformati in enti di secondo livello governati dai Sindaci del territorio. Il Governo calcolò in 3 miliardi lo sforzo sostenibile dal comparto provinciale ma alla luce dei fatti, come dimostrato dagli interventi straordinari approvati dallo stesso Governo lo scorso anno, l’importo sostenibile è appena di 1 miliardo". 

In Toscana dal 2011 a oggi si parla di versamenti dalle province allo Stato totali per 203 milioni di euro, a fronte di entrate strutturali pari a 218 milioni. "Con un patrimonio da gestire di 8.200 chilometri di strade, di cui 1.384 su strade montane, e 338 edifici scolastici di secondo grado frequentati da oltre 115.000 studenti, la gravissima situazione finanziaria che da mesi viene denunciata rischia di creare situazioni di pericolo per la stessa incolumità dei cittadini. Considerate le spese minime di funzionamento e il costo dei 1.600 dipendenti lo squilibrio di parte corrente viene oggi stimato sugli 80 milioni di euro", denuncia il Presidente di UPI Toscana e della Provincia di Pisa Marco Filippeschi. 

Strade e edifici scolastici che ospitano gli istituti superiori sono insomma le prime 'vittime' di questa situazione. Se ne discuterà anche al consiglio provinciale di Arezzo, convocato per mercoledì 22 marzo: all'ordine del giorno, infatti, è in discussione un punto relativo proprio alla situazione delle Strade Provinciali. E subito dopo, la discussione riguarderà anche i "Lineamenti del Bilancio provinciale di previsione per l'esercizio 2017". Lineamenti, appunto: perché il Bilancio è un'incognita legata proprio a questi problemi. 

"Gli esposti cautelativi – conclude la nota di Upi – sono un grido d’allarme di una situazione insostenibile, ma si tratta solo del primo passo: se il Governo decidesse di continuare a non prestare attenzione ai bisogni presenti nei territori toscani i Presidenti sono pronti anche ad avviare azioni eclatanti per assicurare che questi enti, amministrati gratuitamente e rimasti in Costituzione tra gli enti costitutivi della Repubblica dopo il referendum del 4 dicembre, possano fornire i servizi e svolgere le funzioni che la stessa legge gli riserva". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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