In Toscana continua la mobilitazione di Cgil Cisl e Uil contro Poste Italiane. Contestata la riorganizzazione (già introdotta in Valdarno) e il progetto di ulteriore privatizzazione. Lo sciopero degli straordinari riguarda il personale di tutti i settori: dagli sportellisti, ai portalettere alla logistica
Sarà un altro mese di sciopero degli straordinari, a sancire ancora una volta, in questo 2016 complicato, la posizione dei sindacati dei lavoratori di Poste Italiane di tutta la Toscana. Una posizione di forte critica su più fronti, a partire da quella riorganizzazione della consegna della corrispondenza, già introdotta ad esempio in Valdarno aretino, che ha portato non pochi disagi. E poi c'è lo spettro di una ulteriore privatizzazione, che i rappresentanti sindacali vogliono contrastare fino in fondo.
"Dopo la manifestazione di Firenze del 27 luglio scorso, con oltre mille lavoratori presenti, i dipendenti di Poste Italiane della Toscana non si fermano. Dall'8 settembre al 7 ottobre Slc-Cgil, Cisl-Slp, Uilposte, Failp-Cisal, Confasl e Ugl hanno proclamato lo sciopero degli straordinari in tutta la Regione. Una mobilitazione che riguarderà il personale di tutti i settori di Poste", annunciano i sindacati.
I lavoratori dicono "no" alla privatizzazione aziendale, "decisa del Governo al solo scopo di fare cassa"; "alla mancanza di investimenti previsti dal piano industriale"; "al progetto di riorganizzazione del recapito e della logistica, che ad Arezzo e Prato (dove è partito il recapito a giorni alterni) ha creato grandi disagi a lavoratori e cittadini. Un progetto che va rivisto e condiviso con le organizzazioni sindacali". Chiedono inoltre di "dare una nuova destinazione d'uso del CMP di Firenze" e investimenti "per un ambiente di lavoro rispettoso delle norme di sicurezza e di tutela della salute, per strumenti di lavoro più adeguati e moderni".
"La presenza di tanti lavoratori alla manifestazione di Firenze a fine luglio ha messo in evidenza la volontà e la determinazione con cui i lavoratori di Poste Italiane combatteranno questa importante battaglia per il futuro della nostra azienda e del nostro lavoro – dicono i sindacati – noi non ci arrendiamo. Lotteremo fino in fondo per impedire questa privatizzazione che abbiamo definito un atto scellerato e lotteremo affinché le condizioni di lavoro siano migliori in modo da offrire un servizio sempre più di qualità alla cittadinanza".